Chi era Billy Wilder: storia del regista austriaco

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Considerato uno dei registi più importanti della storia del cinema, Billy Wilder è il padre del noir e della commedia americana.

Scopriamo i suoi progetti dagli esordi al grande successo. 

Chi era Billy Wilder

Samuel “Billy” Wilder, nato a Sucha il 22 giugno 1906 è stato un regista austriaco. Cresce in Galizia, allora appartenente all’Impero austro-ungarico, insieme alla famiglia polacca di gestori di un negozio di dolciumi. Si trasferisce poi a Vienna dove ottiene il diploma e intraprende gli studi universitari, specializzandosi in giornalismo. Concluso il percorso accademico si trasferisce a Berlino seguendo il tour europeo del suo idolo: il jazzista Paul Whiteman.

Durante questo periodo inizia ad avvicinarsi al mondo del cinema come sceneggiatore partecipando alla realizzazione di “Uomini di domenica”. Seguono altri lavori a fianco di registi noti come Hanss Schwarz  o Paul Martin. Con lo scoppio della guerra è poi costretto a migrare negli Stati Uniti, lasciando indietro il resto della famiglia che non riuscirà ad avere la sua stessa fortuna. 

L’esordio di Billy Wilder

In America si crea una forte rete tra emigrati ebraico-tedeschi, specialmente esponenti del cinema, così Wilder riesce a proseguire la propria attività lavorativa ottenendo anche grande successo.

Con la pellicola “Ninotchka”, con Greta Garbo protagonista, ottiene anche la sua prima candidatura al Premio Oscar. Ad Hollywood è considerato uno degli sceneggiatori più talentuosi e così il lavoro prosegue con esiti positivi. Ottiene nuove candidature al noto premio cinematografico anche per “La porta d’oro” e “Colpo di fulmine”.

Esordisce anche come regista con “I cinque segreti del deserto” nel 1943, riprendendo il progetto teatrale di Lajos Birò. Wilder si rivela talentuoso anche in questo ruolo, ottenendo una candidatura alla miglior regia per il film noir “La fiammadel peccato”, interpretato da  Barbara Stanwyck.

Vince le prime statuette della sua vita nel 1946, come regista e sceneggiatore di “Giorni perduti”

Con la fine della guerra il regista torna in Germania dove realizza “Scandalo internazionale”, un dramma amoroso ambientato a Berlino e con protagonista Marlene Dietrich. A questo progetto seguono successi come “Viale del tramonto”, premiato agli Oscar come miglior sceneggiatura, scenografia e colonna sonora, ma anche “L’asso nella manica” e “Stalag 17”.

Il grande successo di Billy Wilder

Dopo anni di produzioni drammatiche, il regista decide di dedicarsi ad un genere più leggero quale la commedia. Sono frutto di questo periodo pellicole di successo quali “Sabrina” con Audrey Hepburn e Humphrey Bogart, “Quando la moglie è in vacanza” con Marilyn Monroe che viene scelta anche per il suo film più noto, “A qualcuno piace caldo”. Nel 1960 esce nelle sale “L’appartamento” che ottiene ben cinque premi Oscar tra cui quella come migliori attori protagonisti. 

Con il nuovo decennio Wilder ottiene sempre più successo con pellicole come “Uno, due, tre!” o “Irma la dolce”.

Gli anni successivi si rivelano più difficili per il regista che sembra poco interessato a seguire il mutare dei tempi e così chiude la sua carriera nel 1981 con “Buddy Buddy”. Dopo essersi ritirato dalla scena l’attore si spegnerà il 27 marzo 2002 per una polmonite.