Chi era Antonio Canova: tutto sul neoclassicista italiano

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Il talento artistico si manifesta subendo spesso l’influenza del contesto culturale unito alla propria volontà espressiva.

Per quanto poi si possa riconoscere la tecnica, non è detto che questa incontri il gusto soggettivo del fruitore. Prendiamo ad esempio Michelangelo Merisi, noto come Caravaggio, qualcuno potrebbe non apprezzare il suo modo di usare le ombre e i colori. Lo stesso vale per lo spagnolo Salvador Dalì, spesso incompreso o addirittura destabilizzante. Vediamo quindi cosa caratterizza Antonio Canova, il maestro della scultura neoclassicista.

Chi era Antonio Canova

Antonio Canova (Possagno, 1º novembre 1757 – Venezia, 13 ottobre 1822) è stato uno scultore e pittore italiano nonché uno dei maggiori esponenti del Neoclassicismo in scultura.

Cresce con una famigli benestante di proprietari di cave ed esperti di architettura. Da piccolo, infatti, perde il padre che stava lavorando proprio in una delle cave di famiglia. La madre si risposa ma lui per rimanere nella città natale cresce con il nonno paterno.

Quest’ultimo lavora la pietra ricevendo anche diversi ingaggi, ma per la cattiva gestione dei risparmi e il carattere burbero segna il piccolo Antonio profondamente.

I primi approcci al mondo della scultura

Nonostante la personalità difficile, il nonno di Canova gli insegna il mestiere e lo inserisce in alcuni lavori. Qui incontra Giovanni Falier che vedendo del potenziale lo sottrae dal nonno e si occupa della sua formazione. Nel 1768 si trasferisce nella bottega del Torretti a Venezia, città animata da profondi stimoli artistici e fermenti culturali.

Ottiene un contratto di garzonado che gli permette di avere vitto, alloggio e cinquanta monete al giorno che gli pagano i corsi nell’Accademia di Nudo. L’esperienza veneziana influenza il suo stile indirizzandolo verso la cultura classica e la passione per il marmo.

La crescita e le opere più celebri

Dopo il percorso di crescita, con i soggiorni a Roma e Napoli, la fama di Canova cresce notevolmente.

Le commissioni aumentano e tra queste ci sono sempre più richieste da parte di Napoleone, ma anche degli Asburgo d’Austria e la corte pontificia. Sono moltissime le opere realizzate ma sicuramente tra le sue opere più celebri si trovano “Amore e Psiche” e “Paolina Borghese”.

“Amore e psiche” 1787-1793 (Museo del Louvre)

Probabilmente il gruppo scultoreo più famoso di Antonio Canova. Si ispira alla favola di Apuleio “L’Asino d’Oro” raffigurando il momento esatto prima del bacio tra Amore e Psiche. La scelta del pathos trasmesso nell’attimo che precede l’azione è proprio caratteristico del Neoclassicismo. I due corpi sono uniti quasi formando un cerchio, il cui centro cade precisamente tra i volti dei due. L’intensità regalata dal gioco di sguardi e la tensione del corpo crea un erotismo elegante e raffinato.

“Paolina Borghese” 1804-1808 (Galleria Borghese)

Uno dei lavori commissionati da Napoleone è Paolina Borghese, scultura che rappresenta la sorella dell’imperatore. Viene rappresentata come la Venere vincitrice con il pomo della vittoria, lo stesso che secondo il mito Paride ha donato ad Afrodite.

La statua si presenta sdraiata seminuda su un divano, coperta con un panneggio che in realtà evidenzia le sue curve regalandone sensualità.