Andrea Camilleri, le frasi e citazioni più belle

Andrea Camilleri si è spento mercoledì 17 luglio in seguito ad un arresto cardiaco e lascia una produzione letteraria davvero preziosa

Andrea Camilleri si è spento mercoledì 17 luglio nell’Ospedale Santo Spirito di Roma in seguito ad un arresto cardiaco. Lo scrittore, uno dei più amati e produttivi del nostro paese, era ricoverato da qualche settimana e fin dall’inizio le sue condizioni sono apparse gravi. Il papà del celebre Commissario Montalbano è morto a 93 anni e ci ha lasciato una produzione letteraria davvero preziosa, ricca di citazioni riflessive ed emozionanti.

Andrea Camilleri: le frasi

Andrea Camilleri è stato un uomo di immensa cultura e un grande maestro. Anche se noi lo conosciamo per lo più come scrittore, è stato anche uno sceneggiatore, regista, drammaturgo e docente. Apprezzato in tutto il mondo, la sua fama è legata soprattutto alla creazione del Commissario Montalbano, che l’ha reso celebre anche a quanti non hanno mai letto un suo libro. Morto a 93 anni in seguito ad un arresto cardiaco, Camilleri ci lascia una produzione letteraria immensa: oltre 100 libri, tradotti in 30 lingue, dal tedesco al cinese. Partendo dal Commissario Montalbano, non possiamo non ricordare le frasi più celebri: “’Ci sono uomini di qualità che, messi in certi posti, risultano inadatti proprio per le loro qualità all’occhi di gente che qualità non ne ha, ma in compenso fa politica’. ‘Il prossimo sdilluvio universale non sarà fatto d’acqua, ma di tutti i nostri rifiuti accumulati nei secoli. Moriremo assufficati dalla nostra stessa merda’. ‘Le parole che dicono la verità hanno una vibrazione diversa da tutte le altre’. ‘La vita dei vecchi come me a un certo momento consiste in un elenco: quello dei morti. Che a poco a poco diventano tanti che ti pare di essere rimasto solo in un deserto’. ‘Un autentico cretino, difficile a trovarsi in questi tempi in cui i cretini si camuffano da intelligenti’. ‘L’umanità è un immenso formicaio e se vuoi conoscerla davvero devi trasformarti in formica e viverci dentro’. ‘T’arridduci a desiderare la morti perché è un vuoto assoluto, un niente, liberati dalla dannazione, dalla persecuzione della memoria’”. I libri di Camilleri dedicati al suo caro Commissario Montalbano sono più di 30, per cui le frasi celebri sono davvero infinite.

Camilleri in Segnali di fumo

Parlando di frasi celebri, non possiamo tralasciare quelle contenute nel libro Segnali di fumo, uscito nel 2014. Camilleri ci regala tanti pensieri legati alla società attuale che fanno davvero venire la pelle d’oca: “’Mentre il rigore morale e l’onestà non sono contagiosi, l’assenza di etica e la corruzione lo sono, e possono moltiplicarsi esponenzialmente con straordinaria velocità’. ‘Possibile che logica, buon senso, sincerità non abbiano più corso legale in Italia?’. ‘Non basta leggere, bisognerebbe anche capire. Ma capire è un lusso che non tutti possono permettersi’. ‘Gli innamorati non perdono tempo a scrivere ‘ti voglio bene’, mandano una sigla, tvb. E se si vuole far partecipi gli amici di un dolore o di una gioia, basta inviare loro il disegnino che mostra un faccino triste o sorridente. L’omologazione assoluta. Spero che i poeti, gli scrittori, gli artisti, gli scienziati continuino a scrivere lunghe lettere agli amici, ai colleghi, alle loro donne. Altrimenti i nostri posteri non capiranno nulla dei nostri sentimenti, di com’eravamo’. ‘Bisogna guardare la tv portandosi appresso un paracqua ideale che permetta al nostro cervello di restare asciutto e lucido, di non inzupparsi di tutte le informazioni distorte, contraffatte, alterate, finalizzate che ci vengono propinate’”. Questi sono i pensieri che Andrea aveva in merito alla nostra società e possiamo candidamente ammettere che non ha sbagliato neanche una virgola.

Le interviste di Camilleri

Con l’annuncio della sua morte, il mondo intero piange la scomparsa di una grande personalità. Camilleri, anche nel corso delle tante interviste rilasciate in questi anni, non ha mai espresso un concetto fuori posto o lontano dalla realtà. In una di queste, alla domanda sul perché avesse deciso di dedicarsi alla scrittura, aveva risposto: “Scrivo perché non so fare altro. Scrivo perché dopo posso dedicare i libri ai miei nipoti. Scrivo perché così mi ricordo di tutte le persone che ho amato. Scrivo perché mi piace raccontarmi storie. Scrivo perché mi piace raccontare storie. Scrivo perché alla fine posso prendermi la mia birra. Scrivo per restituire qualcosa di tutto quello che ho letto”. Camilleri, anche se ci ha lasciato, rimarrà sempre una presenza vigile sulla nostra società. Nell’ultima intervista rilasciata a Che tempo che fa, parlando di morte, aveva dichiarato: “Non voglio morire male, non voglio avere il pessimismo, voglio morire con la speranza che i miei figli i miei nipoti i miei pronipoti vivano in un mondo di pace. Bisogna che i giovani si ribellino… Non disilludetemi. Questa è la speranza con la quale Camilleri si è addormentato per sempre e noi tutti dovremmo farne tesoro, quasi ripeterlo nella nostra mente come un ‘mantra’.


Scritto da Fabrizia Volponi

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