Amanda Knox a Le Iene parla per la prima volta ai media italiani: “Mi hanno dipinta come un mostro”

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A 14 anni di distanza dall’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, Amanda Knox è stata intervistata da Gaston Zama a Le Iene.

Amanda Knox a Le Iene parla per la prima volta ai media italiani: l’omicidio di Meredith Kercher

Nella tarda serata di venerdì 5 novembre, Le Iene hanno trasmesso un’intervista inedita ad Amanda Knox, condannata e successivamente assolta dopo quattro anni di carcere per l’omicidio di Meredith Kercher, insieme all’ex fidanzato Raffaele Sollecito.

La donna, che oggi vive con il marito e la figlia negli Stati Uniti d’America, si trovava in Italia per l’Erasmus e conviveva con la studentessa inglese Meredith Kercher quando la giovane venne uccisa nel 2008.

In seguito all’omicidio, Amanda Knox e Raffaele Sollecito vennero condannati per poi essere assolti in Appello, nuovamente condannati e, infine, definitivamente dichiarati non colpevoli per il reato.

A distanza di 14 anni dall’episodio che ha portato l’allora studentessa americana a scontare quattro anni di carcere, Amanda Knox ha acconsentito a rilasciare un’intervista a Le Iene. L’inviato Gaston Zama, quindi, si è recato a Seattle per porle alcune domande.

Amanda Knox a Le Iene parla per la prima volta ai media italiani: “Mi hanno dipinta come un mostro”

Interrogata da Gaston Zama sulla sua decisione di rilasciare per la prima volta un’intervista alla tv italiana, Amanda Knox ha rivelato: “In 4 anni di carcere ho visto i media italiani dipingermi come la più brutta persona, non mi conoscevano, non mi parlavano. Hanno inventato la persona più brutale del mondo. L’immagine di me era di una bugiarda, razzista, ossessionata dal sesso, che voleva male alla gente. Tutto quello che di più brutto si può dire di una donna l’hanno riferito a me – e ha aggiunto –.

Io e Raffaele siamo stati dipinti nel modo in cui l’accusa ha voluto dipingerci, così da convincere le persone della nostra colpevolezza. È difficile andare avanti nella vita quando sei collegata a una vicenda così tragica e orrenda come l’omicidio, quando non c’entri niente. Resta addosso, come è rimasto addosso a Raffaele. So che anche lui soffre”.

Raffaele Sollecito a Le Iene, la testimonianza sulle indagini e sull’imicidio

Le Iene, inoltre, hanno intervistato anche Raffaele Sollecito che ha commentato il dipanarsi delle indagini all’epoca dei fatti nel seguente modo: “Dopo il male che mi è stato fatto, dopo gli errori che in questo caso sono stati fatti, l’ingiustizia rimane.

L’assoluzione passa in secondo piano, non se ne parla più tanto e mi trattano come una persona che l’ha fatta franca. Mi riferisco sia ai media che ai magistrati che sono stati parte dell’accusa. Purtroppo, la narrazione mediatica, soprattutto quella di cronaca, è strettamente legata al teorema accusatorio della procura. Alcune notizie che sono venute fuori da lì erano estremamente private e non c’era motivo di tirarle fuori – e ha sottolineato –.

A chi poteva interessare quanti uomini aveva avuto Amanda?”

Amanda Knox a Le Iene: la certezza sulla colpevolezza di Rudi Guende

Gaston Zama, poi, ha rivolto ad Amanda Knox alcune domande su Rudi Guende che, al momento, risulta essere l’unico soggetto condannato per concorso in omicidio nel caso di Meredith Kercher.

A questo proposito, Amanda Knox ha dichiarato: “Non lo conosco, posso solo pensare su quello che so. So che ha ucciso Meredith e so che lui non ammette di averlo fatto e che punta il dito contro di me e Raffaele.

Cambia sempre versione per allontanarsi, soprattutto dopo essere stato arrestato. Penso che lui non si sia reso veramente conto delle conseguenze delle sue azioni. Lui era un uomo armato contro una donna senza arma, non deve essere per forza più complicato di così – e ha ribadito –. Penso ci siano tutte le prove e tutti gli elementi per capire cosa sia successo quella notte e tutte portano a Rudy Guede. Non ci sono prove che ci collegano a quell’omicidio.

È il motivo per cui tutt’ora c’è la sensazione che tutta questa storia non sia chiusa del tutto”.

Amanda Knox a Le Iene: il parallelismo con il caso di Chico Forti

Infine, Gaston Zama ha proposto un parallelismo tra la vicenda di Amanda Knox e quella di Chico Forti, chiedendo alla donna di commentare la vicenda dell’italiano da anni condannato per omicidio e recluso in un carcere degli Stati Uniti.

In merito a quanto accaduto a Chico Forti, Amanda Knox ha ammesso: “Sono stata molto commossa dall’onda di solidarietà degli italiani nei suoi confronti che mi ha ricordato quella che gli americani hanno rivolto su di me.

La giustizia americana ha fatto malissimo a lui. Nelle due vicende molte cose sono simili. Il suo interrogatorio non è stato registrato, poi hanno costruito un caso contro di lui che era privo di evidenze. Di quella sabbia trovata non c’è la foto. Hanno dimenticato di quelle tracce di sangue che venivano dal mare invece che dalla strada. Questo caso è imbarazzante, non ci sono prove contro di lui. La polizia ha deciso sin da subito il colpevole e nel momento in cui per loro l’evidenza era un ostacolo hanno inventato altre prove.

Questo è un esempio non solo di incompetenza ma anche di corruzione”.

La donna, inoltre, ha precisato: “C’è un pregiudizio su di me come qui, negli Stati Uniti, c’è per Chico. Mi vedo in lui, riconosco quella sofferenza e quella speranza di essere riconosciuto per quello che è”. 

Amanda Knox a Le Iene: “L’Italia è importante per me. La giustizia non è scontata”

E, interrogata sulla scelta di continuare a studiare e parlare l’italiano nonostante la tragicità che ha caratterizzato il suo soggiorno nel Paese, Amanda Knox ha asserito: “L’Italia è importante per me.

 Io non porto rancore nei confronti dell’Italia e so che gli italiani che continuano a odiarmi, odiano un’idea di me che non esiste. E non è colpa loro. Sono stati messi davanti a una storia falsata, sono stati ingannati, quindi non è colpa loro. In ogni caso sono felice di poter offrire il mio punto di vista per aiutare un italiano. Tutti i sistemi giudiziari oscillano e fanno degli errori. Non si può dare per scontata la giustizia, non è qualcosa che ti viene semplicemente data, anche se te la meriti, ma qualcosa per cui devi lottare e Chico lo farà per il resto della sua vita”.