La storia di Alex Zanardi, da pilota automobilistico a paraciclista

Alessia Vitale

Alessia Vitale nata a Ragusa nel 1998. Mi sono trasferita dalla Sicilia a Milano per frequentare l’Università. Sono laureanda in Lettere Moderne presso l’Università degli studi di Milano. Amo la letteratura e tutto quello che riguarda il mondo dei libri.

Tag: vip
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Alex Zanardi è stato pilota di Formula 1 e campione di Cart negli Stati Uniti.

A causa di un grave incidente, nel 2001 ha subito l’amputazione delle gambe. Nonostante tutto, grazie allo sport ha continuato a combattere. L’handbike è diventato il simbolo della sua rinascita che ha portato all’atleta bolognese 4 medaglie d’oro alle Paralimpiadi e 8 titoli ai campionati mondiali su strada.

Alex Zanardi, la storia dell’atleta paralimpico

Alessandro Zanardi nasce a Bologna il 23 ottobre 1966. La passione per i motori è una questione di DNA: il padre era anch’egli un grande intenditore e un ottimo pilota.

Così, fin da piccolo, Alex assiste alle corse e segue con passione questo sport. Il suo primo ingresso nel mondo delle quattro ruote lo fa all’età di 14 anni quando il padre gli regala il suo primo kart. Da questo momento in poi inizia una carriera che lo porta fino alla Formula 1.

Comincia a emergere, vincendo 3 Campionati Italiani e il titolo Europeo di kart. Questi primi incoraggianti risultati lo fanno entrare in Formula 3 nel 1990.

In questi anni viene seguito dal talent scout Eddie Jordan, il quale nel 1991 lo schiera nel suo Team in Formula 1. Esordisce nella scuderia Jordan, per poi gareggiare sulla Minardi, sulla Lamborghini e sulla Lotus.

Fino al 1994, tuttavia, non ottiene grandi soddisfazioni sportive. Decide quindi di provare altre strade: la Formula Kart americana. Fin dal primo anno in Formula Kart, iniziano ad arrivare i successi che svoltano la sua carriera. Nel 1996 ottiene tre vittorie e l’anno successivo diventa campione di Formula Kart.

Proprio sulle piste, Zanardi incontra la moglie Daniela Manni, poi compagna di una vita. Dal loro matrimonio nascerà il figlio Niccolò.

Negli anni 1997 e 1998 per gli americani, Zanardi diventa il pilota da battere. In questi anni viene contattato per rientrare in Formula 1. In seguito alla proposta di un contratto triennale da parte del Team Williams, abbandona gli Stati Uniti per tornare in F1. Resterà soltanto un anno, dopo una serie di risultati deludenti, e abbandonerà di nuovo il Circuito.

Il terribile incidente

Dopo una lunga pausa, Zanardi firma un contratto per tornare in Formula Cart nel 2001.

Il 15 settembre 2001, nella tappa europea del campionato sul circuito del Lausitzring in Germania, Zanardi è a ridosso delle prime posizioni. A tredici giri dalla fine della gara, tuttavia, perde il controllo del veicolo e va in testacoda in mezzo alla pista, scontrandosi perpendicolarmente con la vettura di Alex Tagliani. L’impatto è terribile: l’incidente gli trancia le gambe e il pilota rischia di morire dissanguato.

Le condizioni di Zanardi rimasero gravissime per lungo tempo, a causa anche di altre numerose fratture e del perenne rischio di embolia.

Ma nonostante tutto, il suo carattere di ferro e la sua forza d’animo gli hanno permesso di tornare sulle piste. Nel 2003 Zanardi torna nel circuito che era stato teatro dell’incidente, per effettuare simbolicamente i restanti 13 giri della fatidica gara del 2001 a bordo di una vettura appositamente modificata per lui.

Dall’incidente agli straordinari successi nel paraciclismo

L’immenso amore per lo sport, insieme alla tenacia e alla determinazione che ha sempre dimostrato, gli hanno permesso di riprendersi la sua vita.

Il suo ritorno sulle piste è avvenuto sulle tre ruote dell’handbike. Nel 2012 partecipa alle Paralimpiadi di Londra vincendo la medaglia d’oro. La carriera di Zanardi nel paraciclismo è una vittoria dopo l’altra. Tra il 2013 e il 2019 vince ben 12 titoli mondiali, che lo rendono il più importante atleta nella storia del paraciclismo. Alle Olimpiadi di Rio nel 2016 sale altre due volte sul podio vincendo altri due ori.