X Factor e la carica degli 80mila per il sogno del successo

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I ragazzi in fila per X Factor sono antropologicamente diversi da quelli che vogliono partecipare al Grande fratello: sono musicisti e cantanti che sognano di vedere riconosciuto il loro talento, non mediocri in cerca di un minuto di popolarità

Sono ottantamila i giovani e meno giovani che si sono iscritti ai provini di X Factor per tentare la fortuna, per approdare alla ribalta del talent show di Sky e conquistare un posto, magari anche piccolo, nel mondo della musica.

Ieri un servizio di Ballarò ne dava conto, mostrando qualcuno dei cinquemila ragazzi in fila per le audizioni di Bari e dando voce ai più naif e ingenui. Per far passare la tesi, secondo me forzata e vera in minima parte, che anche quella massa di aspiranti pop star sia un segno della crisi e della disperazione. Un po’ come quelli che, senza un soldo e senza prospettive di averne per parecchio tempo, tentano di risolvere i loro problemi col Superenalotto e il Gratta e vinci.

È vero che di questi tempi uno si tenta qualunque cosa, ma il sogno del successo è qualcosa che probabilmente sfida qualsiasi longitudine e latitudine, seppur con aspirazioni e modalità molto differenti. E poi non c’è solo quello, c’è la passione per la musica, la voglia di mettere in gioco il proprio talento, il legittimo desiderio di campare facendo ciò che piace invece che essere sfruttati in qualche call center per una miseria.

Forse il discorso che tentavano quelli di Ballarò può valere per gli aspiranti concorrenti del Grande fratello, ma i ragazzi in fila per X Factor mi sembrano antropologicamente diversi: non vogliono svendere la propria intimità per un po’ di celebrità effimera, non sono pronti a qualsiasi umiliazione pur di apparire in tv, sono per la maggior parte persone che vivono di e per la musica: hanno studiato canto, molti sono usciti dal conservatorio, tanti si esibiscono nei locali, suonano alle feste di paese o ai matrimoni, insomma hanno una passione e un talento – quanto solido o traballante è questione che vedranno i giudici – e il legittimo desiderio di mettersi alla prova, di fare il salto di qualità e passare dalla sagra del carciofo a Sanremo, dal concerto per pochi intimi alle grandi folle.

In maniera per nulla diversa, un aspirante scrittore cerca di essere pubblicato dalle grandi case editrici, un regista cerca di presentare il proprio progetto a un produttore importante, uno scienziato ambisce a farsi assumere nei centri di ricerca più importanti del mondo. Sognando – sognare costa poco e significa molto – di scrivere un best seller, di girare un film da Oscar o di vincere il Nobel. A prescindere da qualsiasi crisi o boom economico.

(In alto un’immagine dall’ultimo X Factor, fonte: infophoto).