X Factor e il pagellone della settima puntata (addio Andrea)

Eccoci al consueto appuntamento con il pagellone politicamente scorretto di X Factor. Siamo alla settima puntata del talent show e al sesto pagellone di Tele dico io. Qualcosa non torna, dopo vado a controllare cosa. Anzi, vado adesso. Ah, nella prima puntata non avevo parlato di pagelloni.

Stavolta non parto parlando degli ospiti, preferirei concentrarmi sull'enigmatica presenza dello scenografo dei divi.

Luca Tommassini. Santi numi, avesse azzeccato una scenografia. A volte i cantanti di X Factor si impegnano a fondo per portare sul palco la propria Caporetto, ma Tommassini in queste disfatte è sempre in prima linea con la baionetta in mano. Vogliamo parlare dei gigioni che ieri sera saltavano sui tappeti elastici dietro i Bastardi? Vogliamo parlare dell'ennesima nuvola di fumo che ha avvolto Enrico, i giudici, il pubblico, via Mecenate, Milano e la Lombardia tutta? Oppure dell'ennesima maglietta scollata di Noemi che – bontà sua – non ha un filo di tette e viene mandata allo sbaraglio con un abbigliamento che non le rende giustizia? E perchè non del vestito di Daniele o dell'amplesso che ha distolto il pubblico dai gorgheggi schizzati di Andrea? Ecco, quando cercate dei soldi buttati in Rai non andate dalle parti di Bonolis.

Matteo. Eh, quindi? Mi terrorizza dover dare ragione a Simona Ventura, ma la domanda che la signora ha posto ai giudici era quanto mai ficcante. Che c'azzecca Matteo con le popstar? Bravo, bella voce, intonazione impeccabile; ma che palle. Se parliamo di quanto riesce a trasmettere al pubblico ci spostiamo in un campo minato. Ecco, ci sono in questo campo minato. Faccio il primo passo. Sono sulla mina. Mi sposto. Cazzo, sono sull'altra mina.

Daniele. Lo schizzetto della testolina che si muove in parallello al braccio è un gesto tecnico degno del miglior Ronaldinho. Facciamo del miglior Ronaldo, che rende meglio. Il resto è pura tecnica al servizio di una voce puerile: uh, che emozione.

Farias. Credevo che Gaudi avesse capito il vero problema del gruppo, settimana scorsa li aveva fatti cantare singolarmente senza vocine sovrapposte con un risultato decente. Mi ero illuso, Gaudi non ha capito un cazzo ed è tornato a riproporci i Farias in versione "accademici suonatori di strada". 

Andrea. Il pubblico ci ha messo un po' a capire che era un pacco clamoroso, ma alla fine c'è arrivato. Strano. Sono contento che sia riuscito ad esibirsi in una canzone reggae durante l'ultima sfida, ho finalmente avuto la prova che per lui non c'è differenza tra Paolo Conte e Bob Marley.

Noemi. Abbigliamento a parte è sempre più convincente nelle sue sfumature vocali alla Nannini.

Bastards Sons of Dioniso. Bè, allora? E' vero o no che non appena si sono trovati di fronte ad una canzone da cantare – e basta – si sono mostrati per quello che sono? Quando devono fare i minchioni sul palco sono sempre pronti, quando devono pensare alla voce riescono a ridimensionarsi in maniera spaventosa. Nessun margine di miglioramento in sette puntate. Vorrà pur dire qualcosa?

Jury. Ha una voce pop, ha sbagliato all'inizio della canzone ma poco conta. Io vedo Jury sul palco e scorgo una potenziale popstar. Vedo Jury sul palco e mi accorgo che ci sta proprio bene. Sul groppone ha ancora una sana dose di timidezza. Spero non scompaia con il tempo perchè è il suo valore aggiunto. Nel suo essere bruttino è decisamente affascinante nei panni di cantante.

Enrico. "La cura" di Battiato è un capolavoro, lui la canta con trasporto e si rivolge alla sua ragazza. Decisione presa in autonomia, dimostra carattere. L'unico problema è che la sua ragazza se ne sbatte, immobilizzata dall'imbarazzo. Lei ride, il pubblico, i cameraman, i giudici, via Mecenate, Milano, la Lombardia, l'Italia, l'Europa, il mondo piangono. Io mangio caramelle gommose.

Scritto da Style24.it Unit

Lascia un commento

Leggi anche
Contentsads.com