Victoria Cabello e Quelli che il Calcio: i voti dell’esordio

Pagella ragionata del debutto della erede di Simona Ventura, dalla A alla Z: rimandata alla prossima puntata…

Pagella di Quelli che il Calcio, edizione Victoria Cabello, prima puntata, con giudizio riassuntivo finale (vedi qui come nasce il format del programma ad opera di Felice Rossello) 

Scenografia: 3

Da talk show su “Flop Borse e rischio recessione”. Inadatta ad un Varietà ma riciclabile da Tg2-Punto di Vista

Calcio: non giudicabile

Non è lo Sport preferito dagli autori del programma. “Quelli che…” evoca il pallone e le partite solo nel titolo, nei lugubri collegamenti con gli stadi o col tifoso romanista che legge i risultati, Massimo Caputi 

Tifosi strani: 4 e mezzo

Idea rispolverata dall’edizione Fabio Fazio. Caputi è ,ovviamente, il più buffo tra i fan’s eccentrici

Coreano Suri Chung: ineffabile, 3 meno 3 (cioè Zero)

Anche in questo caso, Caputi ,inviato a Milano per sorvegliare che i malvagi padani non diano del culone a Totti, è molto più comico del suo soliquoquiante vicino

Trio Medusa: 6 meno

Bravi, ma le loro battute sono più incisive in Radio: per ora sono troppo immersi nel loro personaggio domenicale (la lumaca)

Collegamenti e siparietti comici: 5

Gli snodi del racconto sono riciclati dagli scarti della Ventura e di Fazio: sono quasi tutti infelici, dal TG a Giannino alla Passera. Era il momento di innovare il ritmo espositivo, invece…

Victoria Cabello: 7 meno

La presentatrice anglo-italiana è un bel personaggio televisivo: merita fiducia. Brava quando è sé stessa, quando tira fuori la sua ironia nelle interviste con Fiorello, la Pellegrini o Cremonini (che canta accompagnato da Bollani,  il momento migliore del programma)

A modesto parere, giudizio riassuntivo

Il programma:

Spero che Victoria cambi modello, che dia un’ impronta sua ad un programma in parte scopiazzato male. O che almeno copi meglio, perchè ormai è tardi per cambiare rotta.

Manca un’idea forte, originale, del racconto.

La Ventura aveva dato a “Quelli che il Calcio” la forma di un Varietà comico incline alla Baraonda. Era un’azienda nell’azienda, ma divertiva.

Fabio Fazio lo aveva invece sceneggiato come una sitcom collettiva interpretata da bizzarri ospiti e corrispondenti.

L’edizione Cabello non ha ancora una identità, nè tematica nè comica.

E spero, infine, che riscopra il ritmo duale della comicità, che funziona se irrompe a sorpresa, non quando è ostinata e telefonata. L’unico programma che fa ridere dal primo all’ultimo minuto ,in Rai, è il TG1: non c’è gara!

La conduttrice:

Lei, poi, avrebbe più bisogno di collaboratori veri che di premurosi paparini che la scrutano con affetto ed ansia come fosse una bambina scema, sperando non combini troppe cazzate. La sua vincente autoironia è esaltato dal confronto con un partner all’altezza, che in Victor Victoria aveva in Geppi Cucciari, ad esempio.

Il tifo:

Io tifo Cabello.

Anche perché, se non si decide a parlare di Calcio, è impossibile tifare per qualcun altro!

Scritto da Style24.it Unit

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