Valeria Lukyanova Barbie in carne e ossa: la bambola e le sue amiche, un pericoloso esempio

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“Dea del sole”, “bambolina sexy” o “fenomeno da baraccone schizofrenico”: così, alternativamente, viene definita da ammiratori e critici la Barbie in carne e ossa più famosa del web.

Parliamo di Valeria Lukanova, modella forse 22enne di Odessa, città che l’Independent ha definito “ipersessualizzata e piena di cafè dove si va a caccia di spose occidentali“.

E’ in Ucraina che il fenomeno delle bambole viventi sta pericolosamente prendendo piede, restituendo un’immagine della donna e del suo corpo artificiosamente lontana da quella sana e reale.

Valeria, che in un anno è diventata uno dei personaggi più seguiti sul web con più di un milione di follower sparsi sui social network e dieci milioni di visualizzazioni sul suo canale YouTube, diffonde un messaggio molto inquietante, che unisce alla “perfezione” fisica (misurata su un modello di plastica…) la bellezza spirituale: la ragazza punterebbe a “vivere solo di aria e luce”, tanto che da un anno si nutre solo di liquidi.

La sua faccia – ha scritto il giornalista Shaun Walker dell’Indipendent– è nascosta da uno spesso strato di trucco, i suoi occhi sono due profonde piscine blu grazie alle lenti a contatto e al mascara. Dice che l’unica operazione chirurgica che ha subito è stata una mastoplastica per ingrandire il seno, ma qualcuno ha malignato che si sia fatta rimuovere anche qualche costola, in modo da ottenere una vita da poco più di quaranta centimetri.

Sembra davvero una Barbie, e, nonostante abbia ammesso di aver seguiti una dieta liquida per più di un anno, si rifiuta di affermare che il suo modello spingerebbe le ragazzine all’anoressia: ‘Anoressia è quando le ossa ti spuntano fuori. Ma io sono a posto, sono sana“.

Sposata con un magnate delle costruzioni che “rispetta in toto le mie scelte di vita“, la Lukanova mira a fare coincidere il suo aspetto interiore con quello esteriore attraverso una spiritualità basata sul vegetarianismo e sulla meditazione che propaganda attraverso letture e seminari.

Nel suo personalissimo credo non ci sono dirette influenze religiose, anche se ammette numerosi punti di contatto con il buddismo: “In ogni incarnazione abbiamo un nome temporaneo – racconta – Ma tutti abbiamo anche un nome cosmico. Il mio è Amatue, Dea del Sole”.

Non ci vuole uno slancio di buon senso per capire che siamo difronte a una mente disturbata o ad una regina cattiva del marketing, ma la ragazza risponde così alle critiche:

Non ascolto le critiche.

Quelle donne sono infelici. Non hanno marito né figli. Mi vedono viaggiare e tenere seminari mentre loro stanno a casa a cucinare zuppe di cavolo. Sono dispiaciuta per loro“.

E intanto posta di continuo foto di nuove adepte al culto delle “living dolls”: con lei ci sono la prosperosa Olga Oleinik, che si fa chiamare Dominica e viene considerata da Valeria la sua “sorella spirituale” e Anastasia Shpaghina, che si veste come un personaggio di un manga giapponese e che per un breve periodo ha formato un trio con Valeria e Olga.

Si è comportata molto male – ha detto di lei la più famosa delle tre Barbie – non è bella spiritualmente.

Non sarà questa bellezza a salvare il mondo, leggete Dostoewskij.