Seconda pellicola per il comico lucano
È dal 2010, anno di uscita di Basilicata Coast To Coast che Rocco Papaleo non si ferma un attimo.
“Forte” dei suoi 3 milioni e mezzo di euro incassati, il comico è stato poi tra i conduttori dell’edizione 2012 del Festival di Sanremo, affidata alla direzione anzianotta di Gianni Morandi.
A fine 2013 il Nostro ritenta l’avventura dopo essere stato corpo attoriale al servizio di Massimiliano Bruno (Viva l’Italia e Nessuno mi può giudicare), Leonardo Pieraccioni (Finalmente la felicità) e Checco Zalone (Che bella giornata): Una piccola impresa meridionale però, a differenza dei titoli citati, ha un obiettivo leggermente può ambizioso rispetto alla semplice risata.
Dopo essersi accorto di poter essere un regista credibile, Papaleo propone un film che prende di petto alcune questioni importanti, come per esempio un certo incontro-scontro tra un Sud ancora immerso nella tradizione e nel rispetto assoluto dell’opinione di piazza (il codice d’onore d’altri tempi, si potrebbe dire) e la modernità socio-liberale fatta di molteplici sfumature imprevedibili, aperta a tuttii i casi della vita.
Lo aiuta in questa operazione un cast piuttosto variegato: oltre allo stesso cineasta-attore compaiono Riccardo Scamarcio, Barbara Bobulova, Sarah Felberbaum, Claudia Potenza, Giorgio Colangeli e Giuliana Lojodice.
La vicenda prende avvio con il ritorno a casa di Don Costantino, o per meglio dire l’ex Don, dato che l’uomo dopo essersi innamorato (e poi piantato in asso) ha abbandonato l’abito talare. Malinconico e in cerca di conforto, non lo trova però nella madre Stella, che è alle prese con lo scandalo procurato dal tradimento della sorella Sara ai danni del marito Arturo, lasciato per un misterioso amante.
Costantino allora viene costretto a soggiornare in un vecchio faro abbandonato, dove sarà lontano dagli occhi indiscreti dei compaesani. Ipotetico luogo di eremitaggio, il rudere diviene presto un centro di attrazione per una serie di sbandati ed esclusi dalla socialità come lo stesso Arturo, che ha velleità da pianista, Magnolia, una ex prostituta, la ditta di ristrutturazione (composta da ex circensi) che deve riparare il tetto del faro, e infine anche Sara.
Tutti insieme troveranno un’unione impensata e inattesa, formando così una famiglia anche al di fuori dell’usuale cerchia del paesello.