– Mi ha ricordato uno sconclusionato Grande Gioco dell’Oca o un Giochi Senza Frontiere brutto.
Il concetto-base, ripetuto fino allo sfinimento, Š che i concorrenti devono essere riumanizzati dopo l’esperienza nei reality attraverso diverse penitenze. Per farlo, ovviamente, li rimettono in televisione. Molto sensato.
– Cast composto da raccomandati, morti di fama e onnipresenti papigirl. In particolare, lo spazio riservato ad Elena Morali – chiamata continuamente in causa – Š mortificante. Decisamente interessante (e rivelatorio) il fatto che i concorrenti Rai (Veridiana, Zequila) siano stati subito scartati: i primi otto concorrenti sono tutti in orbita Mediaset.
Quando si dice il caso.
– Pressapochismi vari ed imbarazzanti momenti di confusione: inquadrature storte o traballanti, schermate che appaiono senza motivo, gente che parla quando non Š inquadrata, voci fuori campo.
– “Quanto sei bella, come sei bravo, quanto mi fai ridere“: solita fintissima autoreferenzialit… da due lire che ormai, scusate, ha rotto le scatole.
– Presentatori inadatti e a disagio. Rossella Brescia si piace un casino, finendo con l’ottenere l’effetto opposto a quello voluto: si crede simpaticissima, ma risulta fastidiosa.
Sapesse almeno l’inglese: Angry Uman con lei diventa Angrid Diuman, wrestler diviene “rruettleh“. Il Mago Forrest non mi fa ridere, non posso farci niente. Azzecca una battuta su venti ed Š triste sentirlo blaterare mentre il pubblico rimane interdetto: preoccupante quando, nel bel mezzo d’un discorso, s’Š incartato ed ha lasciato cadere la frase a met….
– Ottomila televoti aperti per le cose pi— inutili, come se la gente stesse l tutta la sera a spender soldi per far imbrattare di vernice la faccia di Veronica Ciardi.
– Pessimi gli opinionisti, inutili e prevedibili.
In sintesi: l’idea in s‚ non Š neanche malvagia, ma Š – ahimŠ – declinata in salsa italiana. Con un cast diverso, tempi pi— rapidi, conduttori differenti (e meno insopportabili) e senza opinionisti potrebbe essere uno show divertente.