Trittico danza e opera alla Scala: Le Spectre de la rose, La rose malade e Cavalleria rusticana

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Il Teatro alla Scala di Milano in questi giorni, e fino al 9 febbraio, sta proponendo un originale programma, affidato al direttore d’orchestra Daniel Harding.

Si tratta di un trittico composto da due balletti e un’opera, per venire incontro sia agli amanti della danza che al melodramma cantato.

Le tre rappresentazioni messe in scena presso il tempio della cultura teatrale italiana dovrebbe servire a ricordare agli appassionati di un genere che anche l’altro esiste: non solo come elementi accostati in modo arbitrario confidando in una risonanza espressiva, ma come tassello collegati di una stessa espressione artistica che prende differenti forme ma che attinge sempre alla stessa fonte.

Ad aprire le danze è il breve balletto Le Spectre de la rose ideato da Michel Fokine per i Balletti russi di Serge de Diaghilev, composto sulla musica di Carl Maria von Weber e tratto dal poema omonimo di Théophile Gautier.

Secondo appuntamento della serata è dunque quello con La rose malade di Roland Petit, coreografo francese morto nel 2011, il cui libretto è tratto dalla poesia The Sick Rose di William Blake inclusa nella raccolta Songs of Experience; il balletto venne originariamente creato per la ballerina Maja Plseckaja, sulla base musicale dell’Adagietto di Gustav Mahler (reso celeberrimo da Luchino Visconti che lo incluse nella colnna sonora del film Morte a Venezia).

Ultima ma non ultima viene la Cavalleria rusticana, atto unico di Pietro Mascagni tratto da una popolare novella di Giovanni Verga, per la regia di Mario Martone (regista cinematografico di Noi credevamo), con la partecipazione del tenore lettone Aleksandrs Antonenko e della soprano Liudmyla Monastyrska.

Foto: Teatro alla Scala