Tom Cruise e Scientology: la setta sceglieva le sue mogli, denuncia

Una lunga inchiesta di Vanity Fair America sui metodi poco ortodossi della setta, confermata da più parti, smentita dai legali dell’attore.

Lo scoop è partito da Vanity Fair America e ha fatto in poche ore il giro del mondo: Scientology, il gruppo pseudo-religioso fondato da L. Ron Hubbard nel 1945, avrebbe accuratamente scelto le mogli di Tom Cruise, uno dei membri più importanti della setta (salvo poi incidenti di percorso), attraverso una serie di test.

L’inchiesta sui matrimoni combinati apparirà sul numero di ottobre della rivista e riguarda la fase successiva al divorzio dell’attore con Nicole Kidman.

Marc Headley, membro della setta da quando aveva 7 anni, ha raccontato alla rivista di aver guardato le videocassette dei provini delle aspiranti compagne di Tom Cruise.

Tutte le donne coinvolte erano attrici già parte del movimento a cui era stato detto di fare un’audizione per una parte in un film di addestramento, e che si sentivano fare domande curiose come “Cosa ne pensi di Tom Cruise?”.

Lo scandalo riguarderebbe, in particolare, Nazanin Boniadi, un’attrice di origine iraniana cresciuta a Londra, che ha frequentato Cruise dal novembre 2004 al gennaio 2005, prescelta da Scientology come futura moglie del divo

Nel mese di ottobre 2004 la ragazza, stando a quanto scritto, fu sottoposta a interviste quotidiane in cui doveva riferire i suoi segreti più intimi anche sulla sua vita sessuale. Le fu imposto di tagliare ogni relazione precedente, a partire da quella col suo fidanzato e venne infine costretta a firmare un accordo di riservatezza.

Alla fase dell’addestramento seguì quella della frequentazione con Tom Cruise: tre mesi di fidanzamento interrotti bruscamente dall’attore americano e seguiti da un’esemplare punizione alla Boniadi: pulire i bagni con uno spazzolino da denti per aver rivelato ad alcuni amici il fidanzamento con Cruise, venendo meno così agli accordi di riservatezza.

A confermare la storia un ex adepto della setta, lo sceneggiatore e regista Paul Haggis, che ha dichiarato:

“Mi ha molto disturbato l’idea che i più alti livelli della chiesa potessero giustificare in modo così superficiale lo sfruttamento di una loro adepta, potessero  punirla in modo spietato e infine siano riusciti a zittirla dopo un simile trattamento. Non s’è trattato solo di minacciarla, ma di farla vergognare di sé quando invece il suo comportamento è stato semplicemente umano […] Ho incontrato numerose persone che sono state umiliate da Scientology, ma che hanno paura di parlare. Molte sono persone comuni e vivono nel timore di attacchi legali, finanziari e personali… temono un’organizzazione incredibilmente ricca”.

Non si è fatta attendere la denuncia da parte dei legali di Cruise, che hanno dichiarato alla rivista Hollywood Reporter:

La storia di Vanity Fair è essenzialmente un rimaneggiamento di vecchie bugie dei tipici tabloid da supermercato che citano le stesse false fonti“.

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Scritto da Style24.it Unit

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