Diciamoci la verità: il concetto di sostenibilità ambientale è spesso ridotto a una moda, un hashtag da sfoggiare sui social mentre si continua a vivere come se il pianeta non avesse limiti.
Il re è nudo, e ve lo dico io: il 70% delle emissioni di CO2 proviene dall’1% della popolazione mondiale. Pertanto, mentre si utilizzano termini come “green” e “sostenibile”, è necessario interrogarsi su chi stia davvero pagando il prezzo della vita moderna.
Secondo uno studio della Global Carbon Project, le emissioni globali di gas serra hanno raggiunto un nuovo massimo, nonostante le promesse di riduzione. Inoltre, i Paesi più sviluppati, che dovrebbero guidare il cambiamento, continuano a esportare la loro industria inquinante nei Paesi in via di sviluppo.
La realtà è meno politically correct: molti sforzi per la sostenibilità risultano superficiali. Si parla di riciclo, ma solo il 9% della plastica prodotta viene effettivamente riciclata. Mentre si cerca di ridurre le impronte di carbonio, le aziende continuano a registrare profitti colossali nei settori più inquinanti.
È disturbante ma necessario riflettere: non è possibile mascherare il problema con buone intenzioni. La sostenibilità richiede un cambiamento radicale nelle abitudini di consumo e un ripensamento del modello economico.
Non serve solo consapevolezza, ma azione concreta e collettiva.
È ora di smettere di accontentarsi delle soluzioni facili e iniziare a chiedere conto a chi governa e a noi stessi. La sostenibilità non è solo un’opzione, ma una necessità. La vera sfida è cambiare non solo il modo di pensare, ma anche il modo di vivere.