Sharon Stone in riabilitazione dopo l’infarto e l’aneurisma

Olga Luce

Olga Luce, nata a Napoli nel 1982, è diplomata al liceo classico. Scrive di cronaca, costume e spettacolo dal 2014. Il suo motto è: il gossip è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo (quindi tanto vale farlo bene)! Ha collaborato con Donnaglamour, Notizie.it e DiLei. Oggi scrive per Donnemagazine.it

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Sharon Stone, Racconta per la prima volta la sua esperienza di riabilitazione dopo l’aneurisma che l’ha colpita nel 2001 e l’infarto che l’ha colpita invece nel 2004.

Diabetica fin da giovane, la Stone ha affrontato la malattia e la necessaria riabilitazione con estrema disciplina e senza mai pensare di arrendersi.

Dopo quasi 18 anni dall’aneurisma che oggi nei libri di medicina è indicato con il suo nome, la Stone ha la serenità d’animo e la forza per parlare della sua malattia.

Sharon Stone: “Mi trascinavo a malapena”

I divi di Hollywood sembrano a tutti gli effetti baciati dalla fortuna: belli, ricchissimi, famosissimi, apparentemente intoccabili da qualsiasi male.

La storia di Sharon Stone, quasi sessantenne, ribalta completamente l’illusoria perfezione ed eterna giovinezza dei grandi divi.

Dopo l’aneurisma la Diva aveva subito danni molto gravi che soltanto la riabilitazione ha potuto far lentamente rientrare.

La Stone aveva perso la vista all’occhio sinistro così come l’udito dall’orecchio corrispondente. Addirittura la mobilità era diventata assai difficoltosa e la bellissima Sharon non ha problemi ad ammettere che deambulava quasi trascinandosi.

La parte più drammatica dell’intera convalescenza è stato il fatto che il corpo non rispondeva agli ordini impartiti dal cervello. Un’esperienza scioccante è stata il non riuscire a scrivere il proprio nome per tre anni a partire dal momento del ricovero in ospedale a seguito dell’aneurisma.

Oggi può sorridere all’idea che dopo l’aneurisma al quel particolare tipo di male fu dato il suo nome. Oggi è conosciuto come “la sindrome di Stone“.

Pochissime speranze di vita

Nel momento in cui è stata ricoverata, la situazione si delineava come quasi disperata. Oggi orgogliosamente la Stone può raccontare che c’era solo il 5% di possibilità di rimanere viva una volta dimessa dall’ospedale nel quale le erano state prestate le prime cure.

Con un impegno costante che si è concretizzato attraverso la ginnastica riabilitativa, uno stile di vita sano e un’alimentazione equilibrata, la Stone è tornata ad essere completamente autonoma.

L’attrice trovava infatti insopportabile dover dipendere dagli altri per azioni quotidiane che prima della malattia compiva con facilità e senza nemmeno doverci pensare. Questo l’ha spinta a combattere incessantemente per riacquisire la propria autonomia.

La nuova vita di Sharone Stone

Nell’intervista concessa al settimanale Grazie, la Stone è apparsa bella come sempre e soprattutto in forma smagliante, finalmente in grado di tornare a recitare.

Oggi il suo rapporto con la vita e con la bellezza è radicalmente cambiato. Lungi dal “drogarsi di sport” per mantenere un’impeccabile forma fisica come aveva fatto per molti anni all’apice della sua carriera, oggi la Stone pratica attività fisica in maniera moderata e intelligente, dedicandosi anche alla meditazione.

La sua paura più grande? Paradossalmente vivere nella paura e non riuscire a godersi la vita per il terrore che la malattia possa ripresentarsi all’improvviso com’è comparsa la prima volta.

All’epoca dell’aneurisma l’attrice aveva 43 anni e molto probabilmente la sua giovane età ha contribuito in maniera non indifferente alla sconfitta della malattia. Per quanto al tempo non fosse stato semplice, oggi una sfida fisica del genere sarebbe estremamente difficile da affrontare.