Sanremo 2019, Antonello Venditti: duetto e standing ovation

Olga Luce

Olga Luce, nata a Napoli nel 1982, è diplomata al liceo classico. Scrive di cronaca, costume e spettacolo dal 2014. Il suo motto è: il gossip è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo (quindi tanto vale farlo bene)! Ha collaborato con Donnaglamour, Notizie.it e DiLei. Oggi scrive per Donnemagazine.it

Condividi

Antonello Venditti a Sanremo 2019 non ha ceduto assolutamente nulla allo spettacolo.

L’amatissimo cantautore romano è rimasto fedele al proprio personaggio scanzonato, al proprio dialetto e alla propria storia cantautoriale. Dopo essersi prestato a una gag con Claudio Baglioni, che gli ha chiesto di raccontare la storia del suo primo pianoforte, Antonello Venditti ha cantato uno dei più grandi successi della sua carriera raccogliendo una standing ovation dal teatro Ariston.

Antonello Venditti a Sanremo

Primo dei grandi ospiti della terza serata di Sanremo 2019, Antonello Venditti è salito sul palco con la semplicità e con l’odio per ogni formalismo che lo contraddistingue da sempre.

Senza prendersi nemmeno la briga di indossare una cravatta o almeno una camicia, il cantautore si è esibito in due canzoni con le quali ha ripercorso la propria carriera e, in una maniera molto delicata e indiretta, ha reso omaggio a Pino Daniele.

Il cantautore napoletano, a cui quest’anno è stato consegnato postumo il premio alla carriera durante la seconda serata, era nato infatti Sotto il Segno dei Pesci, la prima canzone intonata da Venditti sul palco dell’Ariston.

Lo stesso Daniele aveva citato il titolo della canzone di Venditti nel brano Mal Di Te.

“Son nato a Napoli
Percio mi piace il mare
Sotto il segno dei Pesci
Ma non riesco più a navigare”

Il siparietto con Claudio Baglioni

L’esibizione di Antonello Venditti si è articolata in due diversi momenti. Se il primo brano è stato eseguito con Venditti semplicemente alla voce, il secondo ha avuto bisogno di una preparazione tecnica piuttosto lunga, che ha costretto Baglioni a portare Venditti giù dal palco principale, a favore di telecamere differenti rispetto a quelle utilizzate per gran parte delle riprese del Festival.

Dopo alcuni momenti di confusione, in cui Venditti sembrava quasi prendersela con il regista della trasmissione per quella scomoda passeggiata sulle scale, il cantautore romano ha finalmente capito che tutto lo stratagemma serviva a distrarre l’attenzione del pubblico televisivo dal palco principale, sul quale i tecnici stavano sistemando due pianoforti.

L’ennesimo duetto di Claudio Baglioni

Se qualcuno sperava che Venditti fosse risparmiato dalla smania di protagonismo del direttore del Festival, si sbagliava.

I due pianoforti, infatti, erano destinati ad accompagnare un duetto che sarebbe stato particolarmente apprezzato dal pubblico del teatro Ariston così come da quello collegato in diretta. I due cantautori, che si conoscono dagli anni Settanta, hanno praticamente improvvisato l’esecuzione di Notte Prima degli Esami, cantata magnificamente da entrambi.

Il riferimento a Pino Daniele è stato sottile ma significativo anche in questa esibizione: non sono in molti a sapere, infatti, che nei primi e famosissimi versi del brano si parla (anche) di lui.

“Io mi ricordo
Quattro ragazzi con la chitarra
E un pianoforte sulla spalla”

Uno dei quattro ragazzi citati da Venditti in questo storico attacco era proprio Pino Daniele: Daniele e Venditti condividevano, in gioventù, moltissime serate in giro per l’Italia. Il rapporto tra i due era talmente stretto che si aiutavano reciprocamente a scaricare gli strumenti musicali dai furgoni con cui portavano in giro l’attrezzatura. A portare sulla spalla il pianoforte di Venditti era proprio Pino Daniele: lo aveva raccontato Venditti 4 anni fa, durante i moltissimi ricordi di Pino Daniele condivisi dagli artisti che lo avevano conosciuto nei giorni appena successivi alla sua morte.

Il pubblico dell’Ariston si è alzato in piedi per tributare all’interpretazione di Venditti una meritatissima standing ovation e il cantautore ha ricambiato l’affetto regalando, come sua tradizione da decenni, un cappello borsalino di paglia a una ragazza seduta in platea.