(la seconda parte del video è alla fine del post)
La vittoria di Vecchioni corona un’edizione del Festival di Sanremo molto gradevole.
Il Prof afferma sopratutto con affidabilie e cattedratica autorità il suo messaggio culturale ben sintonizzato sugli umori ideali della platea, già accesi dallo splendido monologo di Benigni.
Trionfa su tutti un altro cantante, il bravissimo Gianni Morandi.
L’eterno ragazzo di Monghidoro è stato il garante della qualità musicale complessiva, ha creato una squadra affiatata con cui ha gestito una conduzione fluida ed autoironica.
Morandi, Luca e Paolo, Belen Rodriguez ed Elisabetta Canalis hanno trasformato con leggerezza le tante défaillances in momenti di complicità col pubblico e di spettacolo, trovando così la chiave vincente di Sanremo 2011.
Merito grande degli autori è stato quello di pilotare un racconto agile, bilanciato, in cui gli ospiti stranieri non hanno vampirizzato il contest, e sempre mirato al target vero di Sanremo: la gara, l’evento tensivo codificato da una liturgia severa ben distinta dal cazzeggio extra competitivo.
La gara finale “telefonata” con settimane di anticipo tra Modà ed Emma e il Professore conferma purtroppo la scarsa trasparenza dei sistemi di votazione.
La spunta per fortuna Vecchioni: sarebbe stato imbarazzante uno smacco dai ragazzi di Amici .
Il prof meritava comunque un premio all’impegno per la ricerca profuso in tutta la carriera.
La sua canzone, l’ho già scritto, mi sembra retorica e clonata dalla melodia de Gli Amori di Cutugno. Il mio spirito antiretorico si ribella!
Lui ha ringraziato il popolo italiano come Berlusconi: speriamo non faccia porcherie in nome della sovranità delle folle!
La vittoria coopta il buon Vecchioni nell’empireo del Festival, con Gilda, Jalisse e Scanu, marcando la distanza abissale tra l’enfasi accademica dei suoi testi, la scarsa vena melodica del prof e la Poesia pura espressa dai capolavori pop di Francesco De Gregori, Paolo Conte, Luigi Tenco, Franco Battiato, Pino Daniele, Renato Zero e Fabrizio De Andrè!
Per l'”Apicella colto”, come felicemente lo battezza Andrea Scanzi de La Stampa, Sanremo è in tasca ma il pianeta in cui creano le loro canzoni i suddetti rimane distante come Marte e Venere!
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