Si è concluso anche il 61° festival di Sanremo ed è ora di bilanci. Proviamo a farli con le nostre pagelle semiserie, che lasciano i giudizi artistici ai critici musicali e si soffermano invece, al solito, sull’aspetto più prettamente televisivo e della comunicazione.
Roberto Benigni, 10 e lode – Un gigante. Ormai è riduttivo considerarlo un comico, un attore e un regista, perché è diventato una sorta di padre della patria; l’unico capace di commuovere ed entusiasmare gli italiani (l’hanno seguito in venti milioni) parlando di Risorgimento e patriottismo, e di farli sentire ancora orgogliosi di questo Paese. Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo.
Emma Marrone, 8 – Al di là dei meriti artistici, che senza dubbio ci sono, la ragazza dimostra un’indipendenza di pensiero davvero insolita negli asfittici ambienti televisivi: si paga il taxi per arrivare all’Ariston, rifiutando l’auto della produzione, dice di provare “orrore per gli apparati da star” e difende la manifestazione delle donne, a cui rivela orgogliosa di avere partecipato. Insomma, ha tutta la nostra simpatia.
Roberto Vecchioni, 8 – Vince il festival con una bella canzone d’autore e ridà un po’ di dignità a Sanremo, trasformatosi negli ultimi anni in una improbabile succursale di Amici, con le vittorie dei pezzi mediocri e ruffiani di Marco Carta e Valerio Scanu.
Gianni Morandi, 6.5 – A parte qualche gaffe (vedi la scena imbarazzante con Monica Bellucci), porta sul palco la sua faccia di italiano perbene. Di questi tempi non è poco.
Belen Rodriguez, 5.5 – La bella fidanzata di Corona dimostra di saper canticchiare e ballare, ma risulta talmente sovraesposta su ogni tipo di media che riesce difficile non trovarla antipatica. Sparisca un po’ dal video, e poi ne riparliamo.
Luca e Paolo, 5 – Propongono una sorta di satira bipartisan, ovvero una contraddizione in termini, facendo nascere da un lato il sospetto di qualunquismo e dall’altro quello di opportunismo e di cinica acquiescenza alle richieste della dirigenza Rai. Da cui alla fine, tragicomicamente, si beccano pure le critiche.
Elisabetta Canalis, 4 – La vera delusione di Sanremo 2011. Chiamata in quanto fidanzata di George Clooney, e già questo la dice lunga, l’ex velina dimostra di non avere i mezzi per andare oltre quel ruolo: è un bellissimo arredo scenico, ma niente di più.
Antonella Clerici, 3 – Di chiunque sia stata l’idea (forse Moccia?), la scelta di aprire il festival con la figlioletta di tre anni è pessima sotto tutti i punti di vista: ruffiana e di cattivo gusto. Peccato, perché la conduzione dell’anno scorso non fu da buttare.