Sandra Milo inizia lo sciopero della fame: “Siamo disperati”

Fabrizia Volponi

Fabrizia Volponi nata ad Ascoli Piceno nel 1985. Laureata in "Scienze Storiche" e in "Scienze Religiose", sono da sempre appassionata di lettura e di scrittura. Divoro libri e li recensisco sul mio Blog Libri: medicina per il cuore e per la mente. Lasciatemi in una libreria, possibilmente piccolina e vintage, e sono la donna più contenta del mondo.

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L’emergenza Coronavirus ha messo in ginocchio il mondo intero.

Tutte le categorie hanno ricevuto una grande batosta e la ripartenza appare difficile come non mai. Tra i settori interessati dalla crisi economica c’è anche quello degli artisti, penalizzati dallo stop dei set cinematografici e delle ospitate tv. Sandra Milo si è fatta portavoce di tutti i suoi colleghi e ha annunciato lo sciopero della fame.

Sandra Milo: lo sciopero della fame

Sandra Milo, ospite di Rai Radio 1, ha commentato lo ‘stato’ che sta vivendo la categoria artisti a causa dell’emergenza Coronavirus.

La donna ha annunciato che inizierà lo sciopero della fame. ‘Sandrocchia’, così come la chiamano affettuosamente amici e colleghi, ha dichiarato:

“Faccio un annuncio: da domattina comincio lo sciopero della fame, per difendere tanta gente disperata, che ha fame”.

Sandra è decisa a far sentire la sua voce e quella dei tantissimi colleghi che, senza lavoro, si ritroveranno presto ad avere serie difficoltà.

La Milo ha proseguito:

“Vogliamo che il Governo riceva una delegazione di noi artisti e lavoratori autonomi. Voglio ringraziare Conte ed il Governo per quanto fatto per arginare questa pandemia, ma ora è necessario che salvino gli artisti dalla fame. Io sono la responsabile nazionale di un movimento politico e culturale di artisti di autonomi e partite iva e voglio chiedere a Conte se riceve una nostra delegazione per fargli delle proposte in difesa di tutti gli artisti e degli autonomi”.

Sandra ha ragione, ma una domanda sorge spontanea: considerando che la maggior parte degli italiani è a rischio povertà, come prentende che il premier si occupi anche della loro categoria? In un certo senso, gli artisti sono privilegiati e possono ancora mettere un piatto caldo in tavola, ma molte persone sono quotidianamente in fila alla Caritas per assicurare un pasto ai figli.