Sandra Bullock e quell’amore eterno che esiste solo a Hollywood (nei film)

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Dopo la fine del matrimonio tra Sandra Bullock e il marito Jesse James, separatisi per le scappattelle di lui poco dopo la conquista dell'oscar da parte di Sandra, che dal palco dell'Academy aveva dedicato parole di miele al consorte: "Mi hai insegnato cosa vuol dire avere una persona che ti guarda le spalle", qualcuno si è divertito a ricordare tutte le rotture più celebri tra i divi di Hollywood all'indomani della vittoria dell'ambita statuetta, che qualcuno sta cominciando a pensare porti un po' sfiga.

Da Kim Basinger a Hilary Swank che dal palco dichiarava al marito "sei ogni cosa per me" e dopo quattro mesi si trovava davanti a un giudice per domandare il divorzio, da Kate Winslet a Halle Berry che con la statuetta in mano chiamava il consorte "gioia della mia vita", i casi sono molti. Ma non è evidentemente colpa della presunta sfortuna legata all'oscar, è che al giorno d'oggi ci si lascia sempre più facilmente e di frequente, e non solo tra i divi hollywoodiani ma anche fra i comuni mortali.

Tutte le ricerche condotte in questo ambito mostrano come buona parte degli uomini e delle donne, almeno una volta nella vita, abbia tradito e del resto, se i risultati dei sondaggi su questi temi possono destare qualche perplessità, le statistiche sui divorzi sono invece incontestabili e ci informano che, in larga parte dei paesi avanzati, quasi un matrimonio su due finisce col concludersi in una separazione. In Italia il dato è sensibilmente più basso, ma non certo perché si tradisce meno.

Insomma, nonostante ci piaccia molto l'immagine dell'amore eterno del vissero tutti felici e contenti che continuano a proporci libri e film romantici, nonostante ci gratifichi e ci inorgoglisca dichiarare pubblicamente il più incondizionato e puro dei sentimenti al nostro compagno o compagna (non importa che lo si faccia durante la cerimonia degli oscar o in occasioni meno pompose), molto spesso non siamo all'altezza delle nostre promesse e aspettative. E alla prima (ma fosse anche la ventesima poco cambia) occasione finiamo col tradire la fiducia della persona a cui, in modi più o meno formali, abbiamo giurato fedeltà.

Allora delle due l'una: o cambiamo noi (ma pare complicato) o cambiano le storie romantiche dei film e dei libri: basta con il mito della monogamia, basta con l'immagine edificante e salvifica della coppia felice e fedele per l'eternità. Dateci qualcosa di più basso e più semplice a cui aspirare, altrimenti così rischiamo di vivere perennemente insoddisfatti di noi stessi. A parte quei pochi che riescono nel miracolo di essere coerenti con se stessi, cosa che in verità dovrebbe riuscirci un po' più facilmente.