Salmo, rimosso il manifesto del concerto: la sua reazione

Olga Luce

Olga Luce, nata a Napoli nel 1982, è diplomata al liceo classico. Scrive di cronaca, costume e spettacolo dal 2014. Il suo motto è: il gossip è uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo (quindi tanto vale farlo bene)! Ha collaborato con Donnaglamour, Notizie.it e DiLei. Oggi scrive per Donnemagazine.it

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Salmo e l’agenzia a cui si è affidato per la pubblicità del suo tour hanno commesso un errore madornale.

L’enorme cartellone pubblicitario che mostrava il primo piano insanguinato del rapper è stato contestato dai cittadini milanesi che hanno ottenuto la sua rimozione. La reazione di Salmo sui social tenta di trasformare la questione in un punto a suo favore.

Salmo e il manifesto offensivo

Quando si suona e si canta rap inevitabilmente si toccano corde delicate e temi violenti. Salmo sa perfettamente qual è il linguaggio visivo più appropriato per comunicare con i suoi fan e con coloro che, anche se non ascoltano ancora la sua musica sono “in target”.

Proprio a questi gruppi di persone era rivolto il manifesto pubblicitario che è stato affisso a Milano per pochissimi giorni prima che i milanesi lo facessero sparire. E’ stato evidente che il tono della comunicazione scelto dal rapper e dai suoi collaboratori fosse completamente inadatta al grande pubblico, cioè alla gente comune che si trova ad osservare i cartelloni pubblicitari anche se non è interessata al prodotto.

Pochissimi giorni dopo l’affissione del cartellone pubblicitario le autorità hanno inviato degli uomini dotati di mezzi appropriati a rimuoverlo dalle impalcature, facendo sparire anche la bordura con la colatura di sangue che chiudeva il manifesto nella parte inferiore.

La reazione di Salmo su Instagram

Dopo aver appreso quale fine avrebbe fatto il manifesto appeso pochissimi giorni prima, Salmo ha deciso di scrivere un post di sfogo su Instagram:

Davvero vi spaventa così tanto il sangue finto? Eppure siamo bombardati da immagini forti ogni giorno, i vostri figli sparano e ammazzano gente nei video giochi e sono liberi di vedere su i social le peggiori brutalità! Ovviamente penserete sia l’ennesima mossa di marketing. Andatevene a fan***.

Il rapper teme evidentemente che i suoi detrattori utilizzino l’episodio per sostenere che si tratti di una manovra pubblicitaria per attirare l’attenzione sul suo tour: Salmo avrebbe prima fatto affiggere il manifesto e poi avrebbe provveduto a “segnalarlo” alle forze dell’ordine per ottenerne la rimozione e successivamente lamentarsene sui social. Il rapper assicura che una simile strategia è completamente al di fuori del suo modo di fare.

Le risposte che i follower hanno dato al post, però, hanno fatto chiaramente capire che il manifesto era insostenibile: “Ho un figlio di 8 anni.

Passando lì sotto lo avrei fatto voltare. E’ davvero troppo” ha scritto un giovane padre.

La sfida di Photoshop

Ovviamente, anche se male, attualmente si parla molto della campagna pubblicitaria messa in atto da Salmo e bocciata dai cittadini di Milano. Proprio per sfruttare almeno in parte quest’ondata di popolarità negativa, Salmo ha deciso di lanciare un contest sui social, chiedendo ai propri follower di modificare l’immagine con photoshop in maniera da darne un’interpretazione originale e ironica (almeno per farsi due risate su tutta la vicenda).

L’Oscar per l’inventiva va assolutamente al follower che ha deciso di trasformare la pubblicità per il concerto di San Siro in un’enorme messaggio promozionale per assorbenti interni femminili. Che Salmo abbia ritrovato un po’ di serenità grazie alle immagini proposte dai suoi follower?