Chi è Ruth Bader Ginsburg: giudice e paladina dei diritti delle donne

Chiara Caporale

Un'italiana a Dublino, con la passione per la scrittura, l'amore per lettura e la voglia di imparare costantemente,

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Donna in un mondo dominato dal potere maschile, paladina di diritti femminili e giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti, voluta da Bill Clinton.

Ecco chi è Ruth Bader Ginsburg, The Notorius R.B.G, soggetto del documentario RBG e del film Una giusta causa (On the basis of sex) diretto nel 2018 da Mimi Leder.

Ruth Bader Ginsburg: chi è

Ruth Bader Ginsburg è nata il 15 marzo 1933 a Brooklyn da genitori ebrei e oggi, a 87 anni, è una magistrata giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti dal 1993. La sua vita è segnata da diversi lutti: da piccola, la sorella maggiore muore di meningite e il giorno precedente al suo diploma, la madre si spegne dopo aver lottato per anni contro il cancro.

Nel 1954, Ruth, si diploma in diritto alla Cornell University e nel 1955 diventa madre di Jane. In quell’anno si iscrive alla facoltà di giurisprudenza all’Harvard Law School, in cui è una delle uniche 9 studentesse in una classe di 500 persone. Il fatto di essere donna, dopo la laurea, le ha causato numerosi problemi nella ricerca di un lavoro ed è per questo molto penalizzata. Dopo essere stata ricercatrice, inizia la carriera di docente in varie università, per la quale viene però pagata molto meno rispetto ai colleghi uomini.

Nel 1980 il presidente Jimmy Carter la nomina per il distretto della Columbia alla Corte di Appello degli Stati Uniti, dove lavora sino alla nomina alla Corte Suprema.

Negli ultimi anni, la Ginsburg, data l’età, ha sofferto di problemi di salute, tanto che è stata anche ricoverata in ospedale più volte. Delle sue condizioni di salute se ne è molto parlato, soprattutto pensando a chi potrebbe prendere il suo posto nel caso in cui si dovesse lasciare il suo incarico alla Corte Suprema.

Diritti delle donne

Il fatto di essere nata donna ha certamente influito sulla carriera lavorativa di Ruth Bader Ginsburg. Già all’università risultava essere tra la minoranza femminile, composta da sole 9 studentesse, in un mondo regnato e dominato dal genere maschile. E stata negli anni un’apripista nella lotta per la parità di genere e anche questo l’ha oggi resa un personaggio dell’immaginario pop.

La sua storia è diventata protagonista del documentario RBG e del film, uscito nel 2018, Una giusta causa.

Il film, per ricreare una panoramica completa della situazione femminile dei primi anni Sessanta, ricorda di come i datori di lavoro potessero licenziare le donne se in gravidanza. Ciò che però Ginsburg ha dovuto affrontare con maggior veemenza è stato il fatto che i giudici dell’epoca non credessero a alla disparità di genere. Per loro era normale che la donna dovesse stare in casa, mentre l’uomo usciva per andare al lavoro.

Prima di diventare lei stessa una paladina dei diritti delle donne, la Ginsburg è stata vittima in prima persona delle discriminazioni dell’epoca.