Rivive la Sceneggiata Napoletana con Antonio Ottaiano (segnalato da Monica)

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Per la categoria Segnalato da voi, creata apposta per raccogliere le vostre segnalazioni, pubblichiamo oggi una mail speditaci da Monica.

Antonio Ottaiano: quando la passione e la teatralità toccano il cuore…e la musica è Anima che ci vola dentro…è anche Antonio ottaiano. Istrionico. Talentuoso. Trasparente. Verace.

Tra i cantanti partenopei più apprezzati e conosciuti anche in Europa, Antonio Ottaiano ha ricevuto, meritatamente, lo scettro canoro, la “laurea” per la canzone classica napoletana da una colonna portante della sceneggiata, l’indimenticato Mario Merola.

 

Il suo maestro di vita e d’arte, già in vita, lo aveva incoronato come suo successore.

La “corona” gli si è attaccata al capo: Antonio Ottaiano firma il revival della sceneggiata da figlio della Napoli popolare, quella che sopravvive ancora oggi nelle pieghe della metropoli.

«Orgoglioso di essere accostato a Merola, ma resta il più grande» «Ho voluto rendere omaggio a Libero Bovio, poeta del popolo, le cui composizioni e canzoni arrivano dritte al cuore della gente, sviscerando i sentimenti più genuini e umani: la gelosia, l’amore, la passione, il dramma.

Ed è un omaggio anche a Napoli, una città che Bovio tanto amò, dando lustro al suo dialetto e alla sua tradizione musicale».

Ottaiano, poi, visibilmente commosso, ricorda il suo rapporto con Mario Merola: «Devo tutto a lui e alla sua famiglia. È il mio maestro di vita. Sono orgoglioso che tra il pubblico ci sia il figlio Francesco; per me è un’emozione grande ed intensa. La sua attività artistica non si è limitata all’interpretazione vocale dei brani del repertorio della canzone napoletana, ma è stata anche fondamentale nella rivalutazione del genere musicale-teatrale della sceneggiata.

Per me ricevere la “laurea” stasera è un grande onore e con orgoglio continuerò questo mio percorso artistico.

E vorrei ringraziare anche tutto il cast dello spettacolo, un team di veri professionisti, che con il loro impegno hanno reso possibile tutto questo» “Dai Vicoli…a Bovio” di Ernesto Martucci per la regia di Maurizio Palumbo Antonio Ottaiano Ernesto Martucci Mario Aterrano Miriana Rita Celli Lucia Palmentieri Ciro Meglio Tony Miranda Un ensemble di sette elementi d’orchestra Gennaro Carbone al pianoforte, Lino Meglio alle tastiere, Giovanni Milo alla batteria, Alfonso Aiello al basso, Ginetto Ferrara alla tromba, Maurizio Saccone al sax Alessandro Pignalosa al mandolino.

E’ un viaggio itinerante tra presente, passato e futuro nella canzone napoletana e nella sceneggiata ma sopratutto nella tradizione e nella cultura di Napoli. La sua storia e i suoi colori. La sua musica…i suoi ritmi… La sua Anima. Napoli- Teatro Sannazzaro,7 e 8 Aprile Boretto(Reggio Emilia)-Teatro del Fiume,4 Maggio Carpi(Modena)-Teatro Comunale,6 maggio Due ore emozionanti e ricche di colpi di scena.

A solleticarci,le figure tipiche del teatro partenopeo: la “sciurara”, l’ambivalente “trittico” di “isso, essa e ’o malamente”, lo strillone, la proverbiale fattucchiera tanto ben delineata nella nostra tradizione, “’o comico e ’a comica”, la sciantosa parvenu che si presenta in ribalta direttamente dal fitto sottobosco dei “vasci”, il vendicatore quasi tragico che torna per lavare col sangue la colpa del rivale.

Su tutto, in “Dai vicoli… a Bovio” primeggia l’omaggio alle canzoni di ieri e di oggi, nello spirito più vero della sceneggiata, quella tradizionale nata per cacciare lo spauracchio delle tasse e della guerra .

Tammurriata nera” originale e drammatica, resa con percussioni e ritmo dilatato, che s’intreccia con “Santa Lucia luntana”, a sottolineare il dramma post-bellico del nostro popolo migrante. E gli assolo splendidi del carismatico Antonio Ottaiano ormai in cammino verso una strada di splendidi successi.