Rimane la par condicio bulgara: il Pdl sceglie la logica del tanto peggio tanto meglio e neutralizza Santoro e Floris

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Niente da fare, la nuova par condicio non si tocca: la maggioranza ha deciso di chiudere ogni possibilità di modifica e di confermare il regolamento uscito lo scorso 10 febbraio dalla Commissione di vigilanza e proposto dal radicale Beltrandi: le regole che valgono per la comunicazione politica si estendono anche ai programmi di informazione, per cui Annozero, Ballarò, Report, Porta a porta e simili saranno costretti a trasformarsi in semplici tribune elettorali o a rinunciare ai politici.

Si tratta in sostanza, come abbiamo già avuto modo di dire, di una par condicio al cubo, di un regolamento bulgaro che estende le regole che disciplinano gli spazi autogestiti dai partiti – dove chiunque deve avere possibilità di accedere in condizioni di parità con gli altri – alle trasmissioni di informazione politica, per le quali al conduttore viene imposta la lista degli ospiti. In pratica bisogna invitare chiunque si presenti alle elezioni, se io mi candidassi a presidente del Lazio col progetto di sostituire i medici con dei maghi guaritori, avrei diritto a sedermi nello studio di tutti i talk politici della Rai e ad avere lo stesso spazio concesso alla Polverini e alla Bonino.

Insomma, una follia. Ma come è stato possibile far passare questa follia con i voti del centro-destra, che da anni va denunciando l'illiberalità di qualsiasi provvedimento che disciplini l'accesso della politica in tv? I berlusconiani in realtà hanno colto due piccioni con una fava: da un lato hanno neutralizzato per la campagna elettorale gli unici spazi di informazione televisiva indipendente, come Annozero e Ballarò che rientrano appunto nella fattispecie dei programmi soggetti a stretta regolamentazione, e dall'altro lato hanno messo sotto ricatto l'opposizione: o aboliamo ogni forma di par condicio o ve la tenete così, in salsa nord coreana.

E l'opposizione se l'è tenuta così.

Insomma, la logica del Pdl è quella del tanto peggio tanto meglio, che nei paesi normali appartiene ai movimenti populisti e antisistema, non certo ai partiti di governo che si spacciano come forze liberali e moderate. Ma si sa, la destra italiana è un caso a sé. Detto questo il risultato della nuova par condicio sarà meno informazione per i cittadini, che – come già successo in passato – cambieranno canale di fronte alle soporifere tribune elettorali e andranno alle urne più disinformati che mai.

Salvo quelli che usano internet e giornali, che però, come sappiamo, sono purtroppo una minoranza.