Raiset, la tv dell’impero Berlusconi alla guerra contro Sky

Se si può discutere su quanto bassa sia la qualità della nostra democrazia, sulla televisione c'è poco da dibattere: nel magico mondo del piccolo schermo, in Rai come in Mediaset, comanda una sola persona: l'imperatore Silvio I.

Solo così, dando per scontato il totale controllo del presidente del Consiglio sulla Rai, si può comprendere perché la televisione di stato abbia rinunciato a prolungare il suo contratto con Sky, che prevedeva la messa in onda sul satellite dei canali Extra, Premium, Cinema e altri, che da domani non esisteranno più.

L'azienda di Murdoch aveva proposto un rinnovo per sette anni (con un minimo garantito di 350 milioni di euro) che avrebbe assicurato alla Rai di consolidare una forte presenza sul satellite, con il relativo ritorno in termini di immagine e pubblicità. Invece Viale Mazzini rifiuta e che fa? Decide di lanciarsi in un progetto senza pretese – ideato più che altro per tappare le falle del segnale digitale – su una piattaforma satellitare da sviluppare insieme a Mediaset, quello che dovrebbe essere il suo principale avversario. Un po' come se la Ferrari decidesse di costruire motori insieme a Renault o Mercedes.

Ma si sa, Silvio I ce l'ha con Rupert Mardoch perché i suoi giornali scrivono che va con le prostitute (cosa peraltro ormai indubitabile) e allora ogni scusa è buona per mettere i bastoni tra le ruota a Sky, poi pazienza, anzi forse meglio, se ci passa anche la Rai.

Concludo con le ultime notizie dall'impero: con tutta probabilità il fido direttore del Tg5 Clemente J. Mimun verrà messo a dirigere Rai fiction (divisione che Berlusconi pare consideri centrale per orientare l'opinione pubblica, dunque aspettiamoci decine di telefilm su eroi e santi che frequentano ragazze squillo) e la poltrona lasciata libera dovrebbe essere assegnata a Mario Giordano, attuale direttore de Il Giornale . Più che un giornalista, un diffamatore a pagamento, come dimostrano le tante notizie inventate in questi ultimi mesi dal quotidiano della famiglia Berlusconi sui leader dell'opposizione, che si è cercato – con poco successo – di accusare delle stesse manchevolezze di Silvio I.

(Nella foto: Mario Giordano ai tempi della direzione di Studio Aperto).
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Scritto da Style24.it Unit

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