Di vergogne tv e di “esperimenti” falliti
Mercoledì sera è andato in onda su Rete 4 uno degli spettacoli più beceri della televisione italiana tutta (e stiamo parlando di un mondo dominato da Maria De Filippi e Barbara D’Urso, solo per fare due nomi illustri).
Mediaset ha infatti avuto la bella idea di affidare un programma al duo formato da Giuseppe Cruciani e Davide Parenzo, i conduttori della Zanzara radiofonica, coloro che, tanto per capirci, hanno volutamente scatenato il polverone Barilla.
Con queste premesse era del tutto inevitabile che il format di Radio Belva non fosse altro che un pretesto per scatenare un enorme, colossale circo mediatico edificato su quanto di peggio politica e televisione possono offrire al momento.
Riunire in un solo studio personaggi come Vittorio Sgarbi, Annarella, Mario Borghezio, Ilona Staller, Emilio Fede (in collegamento da una sede di SEL, con tutta la retorica berlusconiana da Guerra Fredda) e un pubblico fomentato ad arte, con contributi da parte di esponenti di Forza Nuova e Alba Dorata non è altro che l’equivalente catodico di un magazzino stipato di esplosivi di ogni tipo. Un carico di bombette fetide costituito da insulti di ogni tipo, minacce fisiche e verbali, strepiti che si sovrapponevano come i grugniti di un gruppo di animali al trogolo.
Inammissibile però, perché oltre qualsiasi limite morale, è la volontà di scatenare un miserrimo putiferio con annesse risse improvvisate facendo leva su un evento doloroso come la tragedia di Lampedusa. Una vera e propria sciagura, e tutto il dibattito sull’emigrazione che ne consegue, che per di più sono stati messi sullo stesso piano delle insulse domande sulle labbra rifatte di Alba Parietti (la quale giustamente si è alterata, pur rispondendo all’interrogativo).
Insomma, uno dei tonfi qualitativi ed etici più memorabili degli ultimi tempi, che non è stato apprezzato neanche dal pubblico poiché l’Auditel ha registrato una media di circa 670 mila spettatori, ovvero il 2,8% di share. Cifre irrisorie, che hanno messo in allarme il direttore di Rete 4, Giuseppe Feyles, che ha annunciato la sospensione di Radio Belva con delle scuse che sanno tanto di ravvedimento postdatato:
“Il programma non ha le caratteristiche di tono e contenuto adatti al prime time della rete.
In alcuni momenti, la concitazione della diretta ha preso una deriva non condivisibile, della quale ci scusiamo con il pubblico e gli ospiti in studio e in collegamento. Ringrazio comunque Cruciani e Parenzo, le cui capacità professionali non sono in discussione, e Videonews che ha realizzato il programma e che continuerà in futuro a fornire alla rete prodotti di qualità e successo”.
Molto più diplomatico e “paraculo” il commento di Mario Crippa, direttore generale Informazione Mediaset, che addirittura si permette di parlare di “sperimentazione”, confermando in ogni caso il temporaneo arresto: “Radio Belva torna ai box.
La nuova trasmissione di Cruciani e Parenzo ha provato a fare un giro di pista, ma è finita fuori alla seconda curva. Ho visto cose che non si possono vedere in onda, e che non possiamo e non dobbiamo permetterci di trasmettere. Spesso ci si lamenta perché la televisione non tenta nuovi format e nuovi volti, ma come sappiamo la strada della sperimentazione è piena di insidie e inevitabilmente anche di errori che devono essere corretti.
Il prototipo di Radio Belva, dunque, rientra in officina per la messa punto. E per tornare prossimamente in gara nelle forme e nei modi che vi faremo sapere al più presto“.
È notizia di queste ultime ore che lo show – debitamente riformato (ma probabilmente neanche troppo) – potrebbe finire in seconda serata su Italia 1. Il target ideale sarebbe dunque stato rintracciato in un pubblico più giovane e meno propenso all’indignazione, erede dei lavaggi di cervello di Lucignolo e compagnia demente.