Qui Radio Londra: Giuliano Ferrara rischia di guastare il lavoro di Minzolini

Osservavo ieri Giuliano Ferrara nella sua seconda apparizione in Qui Radio Londra, il programma assegnatogli in tutta fretta dal dg Masi per potenziare la propaganda berlusconiana sul video, come se ce ne fosse bisogno. Dopo l’esordio sul Giappone, di cui abbiamo dato conto ieri, il direttore del Foglio è subito arrivato al tema che gli sta più caro, quello del processo Ruby e della presunta spallata “puritana” di giudici e media (ma quali?) al premier.

Il tema è stato preso un po’ alla larga, Giulianone infatti se l’è presa con chi ha contestato Ruby a Maglie: circa cinquecento studenti che l’hanno accolta con fischi e maschere di Berlusconi all’arrivo nella discoteca che l’aveva ingaggiata per una serata. “Chi è senza peccato scagli la prima pietra” ha intimato l’editorialista extra-large del Cavaliere, ricordando il motto evangelico che nelle sue labbra però assumeva uno sgradevole tono blasfemo, visto che parliamo di un arrogante propugnatore dello stato etico, che non solo giudica ma pretende anche di vietare i comportamenti che considera sbagliati: fine vita, coppie di fatto, coppie omosessuali e via di seguito.

Poi, se proprio vogliamo mettere il dito sulla piaga, l’adultera salvata da Gesù – cioè Maria Maddalena – quando la folla era sul punto di lapidarla non era in limousine e attorniata da bodyguard e soprattutto gli studenti di Maglie si sono semplicemente limitati a esporre qualche cartello e a fischiare.

Ma torniamo all’aspetto più propriamente legato alla comunicazione. Ferrara servirà davvero a Berlusconi? Comincio a credere che la scelta di piazzarlo dopo Minzolini non sia stata così intelligente. Certo, il direttore del Foglio svolgerà da quel pulpito il ruolo di avvocato mediatico del sultano, ma per farlo dovrà occuparsi molto spesso del caso, dovrà illustrare fatti e circostanze, in una parola dovrà mettere in primo piano le notti di Arcore. Proprio ciò che il Tg1 del censore Minzolini ha evitato al suo pubblico, fornendo un’informazione reticente che colloca le notizie sul Rubygate in spazi marginali e residuali del notiziario. Con l’obiettivo di far credere ai telespettatori che lo scandalo scoppiato intorno alla giovane marocchina si risolva nel solito gossip irrilevante.

Ora Ferrara rischia di mandare all’aria tutto il lavoro di Minzolini: da un lato, dedicando chissà quanti editoriali al caso, sbugiarderà indirettamente la scelta editoriale del Tg1 di derubricare il Rubygate a notizie da riviste per parrucchiere; dall’altro svelerà particolari e notizie che sono state tenute nascoste agli aficionados del telegiornale della prima rete.

Tra l’altro difendere Silvio non appare un’impresa così semplice, soprattutto di fronte a un pubblico apatico e non ideologizzato, e infatti Ferrara ieri è apparso un po’ balbettante su alcuni passaggi e ha dovuto ammettere: capisco chi si indigna per i soldi che girano intorno a queste ragazze. Insomma, è stato molto più bravo a difendere Ruby che il Capo.

(Nella foto: Ruby di fronte alla contestazione, fonte: donna-femminile.com).

Scritto da Style24.it Unit

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