Quello sbarco della Rai su YouTube

Lo sbarco della Rai su Youtube ha dei pro e dei contro (mavvà?). Prima di tutto lascia intravedere l'assoluta incapacità di creare un autonomo progetto per la condivisione dei tanti contenuti multimediali della televisione pubblica, e la colpa è di coloro che lavorano all'interno del fantastico mondo Rai: meglio appoggiarsi ad un servizio esterno piuttosto che star lì a creare. Si fa fatica ed è difficile, soprattutto se non si capisce bene come muoversi nel web.

In secondo luogo è una fantastico modo per ribadire il fatto che 'sto benedetto canone s'ha da pagare. C'è però un problema, e la Rai ha già messo le mani avanti: loro caricheranno contenuti su Youtube, gli utenti potranno caricare gli spezzoni come hanno fatto fino ad oggi, ma ci saranno piccole clausole legate ai problemi dei copyright. Come si muoveranno da questo punto di vista? E tutto ciò che è già stato caricato scomparirà?
Non so, secondo me la Rai era sulla strada giusta per creare un grande archivio multimediale in proprio, magari con una migliore risoluzione. Un'occasione persa. Questa scelta però, a ben vedere, mette in campo non tanto la nuova strategia della Rai, quanto piuttosto quella di Youtube. Si cambia direzione, Google ha trovato la soluzione per aumentare gli introiti grazie a Youtube. E' da mesi che ci pensano, diciamo dal giorno in cui lo hanno acquistato. Questa è la prima delle soluzioni (sapete che arriveranno contenuti tv "interi" con pubblicità all'interno, vero?), e ad essere sincero non mi scandalizza assolutamente. Forse. L'unica paura è che sia Youtube ad avvicinarsi alla televisione e non il contrario.

Scritto da Style24.it Unit

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