Quando Iaquinta folleggiava tutta la notte con Gheddafi junior (la Gazzetta censura, internet no)

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Vi racconto una piccola storia, d’attualità visto che riguarda un membro della famiglia Gheddafi – il sedicente ex calciatore Al-Saadi, figlio del colonello – e soprattutto significativa per capire la differenza tra i media tradizionali come la tv e i giornali e internet.

Come molti ricorderanno Saadi fu acquistato da Luciano Gaucci per il suo Perugia, dove giocò una sola partita nella stagione 2003-2004. Era chiaramente un brocco conclamato, una caricatura di calciatore (pure beccato positivo e squalificato a un controllo antidoping) ma per qualche misteriosa ragione non lasciò il nostro campionato e nella stagione 2005-2006 venne ingaggiato dall’Udinese, dove comunque – pure qui – giocò una sola volta.

Come ha anche scritto Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera il figlio del dittatore libico alloggiava al “Là di Moret”, albergo esclusivo di Udine il cui portiere di notte – testimone di tutte le stranezze del rampollo Gheddafi – ha scritto un libro in cui vengono raccontati quei mesi di vita friulana del calciatore più particolare e brocco della storia recente del calcio italiano: una suite affittata solo per il cane, i bagni nel latte della moglie, gli scatti d’ira e le angherie nei confronti della servitù e soprattutto l’aereo personale sempre pronto al decollo, per portarlo al Crazy Horse di Parigi dove faceva le ore piccole insieme ad alcuni compagni di squadra.

Ivano Molinaro, il portiere dell’hotel e autore del libro, racconta tutto in una recente intervista alla Gazzetta dello Sport: “Saadi portava con sé cinque-sei giocatori dell’Udinese di allora, dei quali non farei il nome neppure sotto tortura. All’una di notte erano tutti a vedere gli spogliarelli. Rientravano a mezzogiorno e i cinque-sei calciatori marcavano visita: stiramenti improvvisi, influenze repentine”. Neppure l’articolista aggiunge nulla sui compagni di vita notturna del giovane Gheddafi, peccato però che il mistero venga svelato dai lettori di Udine che commentano l’articolo on line: in città pare fosse il segreto di Pulcinella.

Scrive per esempio Moroy13: “Stranamente in quel periodo Iaquinta è rimasto indisponibile per più di 2 mesi a causa di un’unghia nera!”.

Altri commenti risultavano molto più espliciti e riportavano anche gli altri nomi, però la Gazzetta li ha prontamente rimossi. Ma sicuramente a cercare un po’ sul web non si farà fatica a trovarli. Perché questa è la bellezza di internet: un tempo eravamo solo fruitori passivi delle notizie e dovevamo giocoforza digerire tutte le omissioni e le censure dell’informazione, oggi basta un clic e dal basso spunta tutto (o quasi) quello che si vuol sapere.

Anche negli stessi media tradizionali sbarcati sul web, ironia della sorte. Che bella la rete!

(Nella foto: il brocco Saadi Gheddafi mostra la maglia del Perugia, fonte: motociclismo.it).