Pier Paolo Pasolini: a novant’anni dalla nascita il ricordo

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È stato uno tra i più grandi intellettuali e artisti del Novecento.

L’Italia lo festeggia nel novantesimo anniversario della nascita con diverse manifestazioni in suo onore: rassegne, letture e tavole rotonde.

Ricorre oggi il novantesimo anniversario della nascita di uno fra i maggiori artisti e intellettuali del Novecento italiano: Pier Paolo Pasolini.

Scrittore, cineasta, drammaturgo, linguista e giornalista, Pasolini è stato in grado di far convivere le diverse espressioni artistiche a un livello altissimo, perché osservatore attento, critico e versatile della realtà circostante (e proprio per questo inviso al potere).

Nato a Bologna il 5 marzo del 1922, passò la prima infanzia a Casarsa in Friuli, paese d’origine dell’amata madre. È morto a Roma, ucciso in modo brutale nella notte tra l’uno e il due novembre del 1975, in circostanze ancora non del tutto chiare.

“Il corpo: ecco una terra non ancora colonizzata dal potere”.

Proprio nel segno del corpo e della sua duplicità, si è svolta la vita di Pasolini.

Grazie alla riscoperta dello stesso l’intellettuale poté indagare a pieno la realtà circostante. Declinando il corpo umano (nudo e possente come i corpi michelangioleschi della Cappella Sistina) in ogni sua forma: il corpo sociale, quello linguistico, quello urbano, Pasolini riuscì, novello Faust, a scoprire dove risiedesse l’anima pensante.

Il corpo, al contempo sede intatta della vita e cadavere. Ad ogni modo immagine centrale della sua poetica. Oggetto sessuale e simbolo dell’amore filiale.

 Sino all’ultimo istante.

Il suo libro testamento, l’incompiuto “Petrolio” ne è l’ultima testimonianza. La sua morte, l’estrema conferma.