Perchè non si ricordano i nomi delle persone: svelato il mistero

Alessia Vitale

Alessia Vitale nata a Ragusa nel 1998. Mi sono trasferita dalla Sicilia a Milano per frequentare l’Università. Sono laureanda in Lettere Moderne presso l’Università degli studi di Milano. Amo la letteratura e tutto quello che riguarda il mondo dei libri.

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Perché non si ricordano i nomi delle persone? Spesso, nel momento in cui ci si presentano delle persone nuove, siamo così attenti al nostro comportamento e alle nostre parole da non prestare attenzione, seppur involontariamente, alla persona che ci sta parlando. Ma questo non è l’unico motivo per cui tendiamo a dimenticare, subito dopo averlo sentito, i nomi delle persone.

Perché non si ricordano i nomi delle persone?

Questa situazione sarà accaduta a chiunque almeno una volta nella vita: arrivi in un posto pieno di persone nuove per te sconosciute, si fanno saluti e presentazioni, ci si scambiano strette di mano, senti il nome della persona a cui hai stretto la mano, ma appena qualche secondo dopo non te lo ricordi più. Con crescente imbarazzo cerchi di capirlo ascoltando con attenzione le conversazioni successive oppure trovi tutti i modi possibili per evitare di dover ripeter quel nome perché di chiederlo di nuovo proprio non se ne parla.

Perché non si ricordano i nomi delle persone? Si sa, la nostra memoria è programmata per ricordare solo ciò che reputa importante. Per qualche ragione alcune cose vengono conservate nella nostra memoria per sempre, altre invece si dimenticano con facilità. Tra gli elementi che la memoria tende più spesso a non conservare ci sono i nomi delle persone.

È capitato a tutti di non riuscire ad associare la faccia della persona che ci sta davanti al nome corrispondente, al punto da arrivare ripetere presentazioni già fatte, nell’imbarazzo di entrambi. Ma non preoccupatevi, non ricordare i nomi delle persone è più comune di quanto pensiate e c’è una ragione per cui questo accadde, o meglio ben 4.

La memoria è selettiva

Lo spazio che abbiamo a disposizione nella nostra memoria non è illimitato come potrebbe sembrare. La nostra mente non ricorda tutti gli input che riceve perché deve lasciare spazio a ricordi e informazioni nuove.

La nostra memoria per questo è selettiva, ovvero seleziona le informazioni utili ed elimina tutto ciò che ritiene superfluo. Se così non fosse, se fossimo in grado di ricordare ogni informazione che viene data al nostro cervello avremmo un flusso di informazioni tale che manderebbe il cervello fuori funzione. Per questo la nostra mente individua con cura tutto ciò che deve ricordare e i nomi, purtroppo, vengono incanalate tra le informazioni superflue la prima volta che vengono sentiti.

I nomi creano associazioni mentali ambigue

Se qualcuno ti parla di un libro che ha nella borsa nella tua mente si crea con facilità un’immagine ben precisa dell’oggetto di cui si è parlato, un’idea determinata, un’associazione mentale definita. Al contrario, se qualcuno ti dice che oggi ci sarà una certa Marta alla festa, nessuna immagine precisa si formerà nella tua testa, solo un’idea ambigua. I nomi, insomma, creano un’associazione mentale imprecisa.

Sono poco frequenti

I nomi sono suoni che sentiamo poche volte durante la giornata. Su 1.000 parole udite, solo 1 sarà un nome proprio di persona. Le restanti 999 riguarderanno verbi oppure nomi di oggetti. Dal momento che la nostra memoria è progettata per dare priorità agli stimoli che ci pervengono più frequentemente, è naturale che i nomi vengano spesso ignorati o sottovalutati dalla menta quando li sente.

Malfunzionamento della memoria a breve termine

Esistono due tipi di memoria, nel nostro cervello: quella a breve termine e quella a lungo termine. La prima non è molto capiente, non può contenere molte informazioni e ne perde in continuazione. Nel caso in cui non si presti attenzione volutamente è difficile trattenere nella memoria a breve termine un’informazione come il nome di una persona.