Perché Downton Abbey chiude i battenti: un’analisi delle scelte narrative

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Concludere una storia che ha affascinato milioni di spettatori è sempre una decisione complessa.

Downton Abbey, dopo quindici anni di successi, sei stagioni e due film, si prepara a dire addio con un terzo e ultimo lungometraggio, Downton Abbey: The Grand Finale. I fan si interrogano sulle motivazioni che hanno portato a questa scelta, e la risposta, come rivelato dal creatore Julian Fellowes, è sorprendentemente semplice: la Seconda Guerra Mondiale.

La fine di un’epoca

Fellowes ha confermato che questa volta non si tratta di un inganno, come accaduto nella finale della serie nel 2015.

La sua intenzione è chiara: non desidera esplorare il periodo che precede la guerra, un’epoca caratterizzata da tensioni politiche e sociali che avrebbero potuto influenzare negativamente la narrazione. “Non volevo entrare nella questione dei nazisti e della Germania”, ha dichiarato. “Volevo concludere la storia prima che quella minaccia diventasse evidente”.

Questo approccio, sebbene possa sorprendere i fan che hanno visto la serie affrontare la Prima Guerra Mondiale, riflette una scelta consapevole di mantenere la narrazione in un contesto più sereno.

La saga della famiglia Crawley si fermerà nel 1930, prima dell’ascesa di Hitler in Germania, una decisione che sembra ponderata alla luce dell’attuale panorama politico e delle numerose opere ambientate nella Seconda Guerra Mondiale.

Alternativa ai nazisti: la fine di un ciclo

Il mondo della televisione e del cinema è in continua evoluzione, e le serie più recenti ci mostrano come i salti temporali e i reboot siano molto in voga.

Tuttavia, Fellowes ha voluto mettere in chiaro che la conclusione di Downton Abbey rappresenta un reale punto di arrivo. “Gli attori e tutti noi abbiamo sentito che era giunto il momento di liberare i protagonisti da questo impegno”, ha spiegato, confermando che il cast principale, tra cui Michelle Dockery e Hugh Bonneville, ha completato i propri obblighi contrattuali.

Nonostante ciò, Fellowes non ha chiuso la porta a possibili espansioni dell’universo di Downton Abbey.

Le voci su una nuova generazione di Crawley potrebbero suggerire che la storia, sebbene conclusa, non sia stata dimenticata, lasciando spazio a nuove narrazioni e personaggi che potrebbero emergere in futuro.

Riflessioni sul finale

Downton Abbey: The Grand Finale uscirà nelle sale il 12 settembre, portando con sé una miscela di nostalgia e chiusura. Questa serie ha non solo intrattenuto, ma ha anche offerto uno spaccato della società britannica attraverso le varie epoche storiche.

La decisione di non proseguire oltre il 1930 è una scelta coraggiosa in un’industria che spesso cerca di prolungare il successo a tutti i costi.

La decisione di Fellowes di concludere la serie in modo definitivo riflette una comprensione profonda del bisogno di chiudere i cerchi narrativi, piuttosto che cercare di allungare una storia che potrebbe svuotarsi di significato. Analizzare il percorso di Downton Abbey offre spunti interessanti su come le storie possono evolversi e trovare il loro giusto finale, lasciando il pubblico soddisfatto.