Patrizia D’Addario, chi è la nuova accusatrice di Berlusconi? Diario di una giornata vissuta in Iran

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Ieri è stata una giornata faticosa per il vostro blogger: di mattina presto a scrivere il post per Teleipnosi, poi a sbrigare varie commissioni e infine tutto il pomeriggio e oltre a fare da cane da guardia agli studenti che, se ti fidi un momento, copiano da appunti e foglietti che tengono nascosti nei posti più impensati.

Quando torno a casa, senza aver visto un giornale o essermi collegato a internet per tutto il giorno, mi sintonizzo sul Tg1 per conoscere le ultime notizie (poi mi informeranno che se avessi optato per il Tg5 lo spettacolo sarebbe stato del tutto simile). Seguo un servizio che riferisce le solite parole di fuoco di Silvio Berlusconi contro la spazzatura della stampa, che parla di polemiche su Massimo D'Alema e che fa riferimento a una non meglio precisata inchiesta della procura di Bari su ragazze pagate per partecipare a delle feste.

La mia spontanea e italianissima reazione è: mah, solite cose, non è successo nulla.

Poi mi connetto alla rete e scopro un altro mondo: l'indagine dei magistrati di Bari riguarda un giro di prostitute d'alto bordo, le cosiddette escort, alcune delle quali sarebbero state ingaggiate per partecipare a delle feste nella residenza romana di Berlusconi. Una di loro, Patrizia D'Addario, rilascia un'intervista al Corriere della Sera – che ha anticipato tutta la vicenda – in cui sostiene di essere stata pagata 2000 euro per passare una notte con il premier e di avere delle registrazioni che provano quanto dice.

Ah, per la cronaca: la signora in questione è stata candidata per le recenti amministrative nella lista "La Puglia prima di tutto" di Raffaele Fitto, ministro del Pdl per gli Affari regionali. Dunque dopo le veline in politica arriviamo alle squillo, le prossime professioniste chiamate a "scendere in campo" chi saranno? Quelle che il governo si è vantato di avere tolto dai marciapiedi?

Insomma, capisco che un nuovo e incredibile scandalo si sta abbattendo sulla persona del presidente del Consiglio, roba che in altri paesi avrebbe immediatamente scatenato il finimondo.

Abbandono il computer e mi sposto nuovamente sulla televisione: da Bruno Vespa si parla di estate e vacanze, da Vinci di ballottaggi e referendum.

Cronisti ed esperti in questi giorni ci hanno spiegato come in Iran la rete sia diventata centrale per rendere possibile l'informazione sullo scontro tra protesta popolare e regime: con la tv in mano al potere e i giornali d'opposizione chiusi, internet è rimasta la sola risorsa per non spegnere i riflettori sull'onda verde che potrebbe cambiare il paese.

Ecco, ieri mi sono sentito molto iraniano e poco europeo. Credo che anch'io mi metterò un braccialetto verde al polso, come i giocatori iraniani.

(Nella foto: Patrizia D'Addario e Silvio Berlusconi).