Paolini si ricicla, tra Matrix e videoclip

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"La televisione è un Leviatano che ingoia tutto".

Con questa definizione, che cito a memoria, Oriana Fallaci paragona nel romanzo Un Uomo il piccolo schermo al vorace mostro mitologico per segnalarne la propensione nichilista a metabolizzare e rigettare tutto.

Ed il contrario di tutto.

Il caso di Gabriele Paolini è esemplare.

Additato come nemico pubblico dei professionisti catodici, è diventato il protagonista di un paio di talk show.

E potrebbe proseguire la sua carriera di opinionista televisivo.

Da guastafeste si è rigenerato come animatore della festa.

Mentana lo ha riciclato come caso da interpretare in modo critico, dandogli una dignità culturale di fenomeno mediatico.

Gianni Ippoliti lo aveva invece già reso funzionale al piccolo schermo convertendo il suo zelo molesto in attività di garante del verosimile: lo convocava per metterlo alle sue spalle quando faceva le interviste per il Tg 2 durante un'edizione del Festival di Sanremo per dimostrare che erano in diretta, mentre erano registrate.

Un'operazione "estetica" simile l'ha fatta Vitamina T una società che opera nel campo dello show business, integrando, e disintegrando, l'immagine televisiva del molestatore.

La si può vedere all'inizio di questo post nel videoclip del brano musicale che gioca ironicamente a stravolgere e sdoppiare il ruolo pubblico di Paolini.

All'inizio è lui il giornalista disturbato, in questo caso dal cantante che appare alle sue spalle durante una diretta.

Alla fine appare legato e imbavagliato come un salame su una sedia, per la gioia di chi lo odia.

Ma la vendetta non si consuma.

Una magia visiva fa apparire il suo doppio contemporaneamente libero.

Messaggio sottinteso: non ci libereremo mai di quel rompipalle di Paolini, altro che promesse a Mentana di non disturbare più!
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Scritto da Style24.it Unit
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