Ossessioni da vip: Cate Blanchett è dipendente dalle maschere di bellezza, Matthew McConaughey impazzisce per la birra

di Ferruccio Gattuso

E poi c'è la gente che fa la fila e si strattona per inseguire, magari, un loro autografo. In effetti, agli interessati la cosa sta benissimo: lo star system li mette sull'altarino. Se poi c'è qualche fesso che in loro vede un "punto di riferimento", mica sarà colpa loro no?

Così, lasciateci riflettere un attimo sulla condotta di due divi di Hollywood come la bellissima, meravigliosa Cate Blanchett e il bellissimo, aitante Matthew McConaughey (che in effetti avevamo pizzicato anche qualche settimana fa…).

Cate Blanchett, attrice beneficiata del talento oltre che dell'avvenenza (2 Oscar vinti finora), ha ammesso di essere "ossessionata dalla maschera di bellezza". Nel senso che ha preso la squilibrata abitudine di schiaffarsela sul viso non solo quando è in casa, in tutta privacy, ma anche quando è fuori: quando va a prendere i figli a scuola, quando guida nel traffico, persino quando si presenta sul set o a qualche intervista (si spera, non video).

"Uso una maschera ogni giorno, per circa cinque giorni a settimana, anche quando giro i film o vengo invitata a un evento". Uno strato di crema sulla faccia, proprio così. E tutto questo per la "fondamentale" conquista di una "perfetta luminosità del viso".

Ora, che il viso della Blanchett sia un capolavoro nessuno si sogna di negarlo… ma che un'attrice di una tale qualità debba puntare così fanaticamente sulla forma estetica, ci deprime non poco. Certo, la bella Cate potrebbe drici – non a torto – che Hollwyood è cinica e spietata con le attrici che passano una certa soglia di età, che mette malinconia vedere, per fare un esempio, una star come Sigourney Weaver apparire un quarto d'ora scarso iniziale e poi essere accantonata come un vestito vecchio in un thriller da due soldi come Prospettive di un delitto (attualmente al cinema: una boiata in stile telefilm per palati a buon mercato, degno al massimo di un direct to video senza passare dalle sale)…

Però che un'ottima professionista e una bella donna debba girare con della crema sulla faccia per cinque giorni su sette, bè, è semplicemente ridicolo. D'accordo, viviamo nella trista epoca in cui l'aspetto esteriore è tutto (oggi si legge sui quotidiani l'assurda notizia di una mamma che intederebbe sottoporre a chirurgia estetica i tratti del viso della figlia perché affetta da sindrome di Down. Motivazione: per il suo bene!), ma c'è un limite. Che non è quello del moralismo, intendiamoci. È quello del RIDICOLO.

E a proposito di ridicolo, veniamo a quel concentrato di muscoli e nessuna vergogna che risponde al nome di Matthew McConaughey. "Ho rinunciato al superfluo", diceva nemmeno un mese fa a "Men's Health". Bene, ora ha deciso di affibbiare al suo primo figlio in arrivo il nome di Bud. E sapete perché? Perché a lui piace la birra, e la birra più celebre in america è la "Bud". La futura madre, la modella Camilla Alves, pare abbia avanzato qualche remora, non tanto sul nome (Bud Spencer avrebbe qualcosa da ridire, e se l'è pure scelto lui…) quanto sulle motivazioni della scelta. Ma il nostro Genio appare determinato.

Insomma, capirete, la birra è una cosa importante. E poi il giovane Bud McConaughey potrà riflettere per tutta la vita su quanto la birra piacesse al geniale babbo… Infine, reggetevi forte, è anche una legge di famiglia: il fratello di Matthew, Michael McConaughey, ha già chiamato il suo secondo figlio Miller Lyte, proprio come… la sua bevanda alcolica preferita.

"Gli dei fanno impazzire coloro che vogliono perdere", dicevano gli antichi greci. Ci fermiamo qui.

Scritto da Style24.it Unit

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