Si consuma la prima sfida tv tra Barack Obama e Mitt Romney e già esperti a frotte ci spiegano chi ha vinto e chi ha perso.
La vertità è che i dibattiti televisivi non sono più decisivi per conquistare la Casa Bianca. Forse non lo sono mai stati
Nella notte italiana è andato in scena, da Denver in Colorado, il primo dibattito televisivo sulle prossime elezioni presidenziali americane, ormai un rito laico della democrazia a stelle e strisce che da oltre 50 anni impone il confronto diretto, la sfida verbale, tra il candidato democratico e quello repubblicano.
Già adesso esperti, massmediologi, giornalisti e spin doctor si affanno a fare i conti, ad analizzare e spiegarci chi è stato più incisivo, più preparato, più affabile, più rassicurante tra Barack Obama e Mitt Romney, in un vortice di parole e commenti che rasenta l’aria fritta e che si può tranquillamente trascurare.
Intanto perché le analisi dei cosiddetti esperti si dimostrano quasi sempre opposte alle reazioni del pubblico: se i primi dicono che ha vinto uno sfidante, state sicuri che il giorno dopo i sondaggi segnaleranno l’affermazione dell’altro.
Sopratutto i mass media tendono a enfatizzare l’importanza delle sfide televisive, e non c’è da stupirsene visto che sono un loro format. E il discorso non vale solo oggi, dove gli stimoli e le informazioni colpiscono l’elettore a ciclo continuo, tra spot, web e social network, ma con tutta probabilità valeva anche ieri e l’altro ieri.
Quando si racconta che Nixon perse la Casa Bianca contro Kennedy a causa di una goccia di sudore, rivelatrice di ansia e preoccupazione, nel primo dibattito televisivo della storia americana, si dice fondamentalmente un’idiozia, anche perché Kennedy quelle elezioni le vinse per un soffio e – a causa dei maneggi del padre con la malavita – forse neppure in modo del tutto pulito.
Ma soprattutto oggi, agli sgoccioli della democrazia televisiva, può certamente spostare più voti un’azzeccata campagna sui social network o un fuori onda che mostra un lato nascosto del candidato che qualsiasi goccia di sudore immortalata dalle telecamere.
E soprattutto, al massimo dopodomani gli americani si saranno già dimenticati del dibattito di Denver e saranno sollecitati su mille altre notizie, parole, dichiarazioni e interventi.
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