Chi scrive questo articolo non è mai stato ospite delle patrie prigioni (e in parte se ne rammarica), né può vantare particolari conoscenze riguardo i complessi meccanismi che regolano le dinamiche interne e le normative vigenti in carcere.
Probabilmente sbaglia, eppure non gli pare possibile che una lettera aperta pubblicata su un giornale, concernente fatti privati accaduti all’interno di un rapporto interpersonale tra un detenuto e la sua (ex) moglie, possa cambiare alcunché in merito alle decisioni prese dalle autorità.
Non la deve pensare allo stesso modo la modella e showgirl croata Nina Moric, che si è rivolta al settimanale Chi per raccontare come sta andando la sua vita dopo che il fu latitante Fabrizio Corona è finito dietro le sbarre della struttura detentiva di Opera.
“Non è stata autorizzata nessuna visita in carcere, per il momento. I motivi non li conosco” Così ha dichiarato la donna, la cui unica preoccupazione è quella di assicurare un sano legame affettivo tra il figlio Carlos e il padre Fabrizio.
Quest’ultimo dev’essere stato un genitore molto assente se, come afferma lei, il piccolo “in dieci ha visto pochissime volte il padre, più o meno tutte le volte che li avete visti fotografati insieme“.
Ma la Moric non vuole che la sua vita venga esaminata con severità dalla folla (e tuttavia la mette in piazza senza alcun problema): “Non voglio essere giudicata come madre. Sono sempre stata presente, da quando Carlos è nato a oggi, ho riempito tutti i vuoti che aveva per l’assenza di un padre. Non mi sento eroica, però mio figlio è tutto ciò che ho e non voglio che soffra, voglio che sia felice.
E lui ora è sereno“.
Di certo questa serenità non parrebbe essere merito dell’ex paparazzo, scomparso dopo l’inizio della storia con Belen Rodriguez. Ma il legame permane, anche solo dettato dal richiamo del sangue: “Non so oggi chi sia Fabrizio. Da quando ci siamo separati è uscito dalla mia vita. Mi lega a lui un figlio. E gli lascio la porta sempre aperta per recuperare il rapporto con Carlos“.
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