Una boccata d’aria fresca per la comicità televisiva italiana?
Uno spettatore straniero che volesse farsi un’idea della satira televisiva applicata alla politica italiana si troverebbe in una curiosa situazione: di sicuro dopo un mese di paziente visione conoscerebbe a menadito i nomi, i visi, le movenze e i tic verbali e fisici dei maggiori protagonisti della gestione della res publica, ma di sicuro non saprebbe nulla né del reale svolgimento della gestione dello Stato né tanto meno della realtà socioeconomica del Paese.
Questo perché in Italia sembra che l’unico modo per irridere e prendersi gioco dei potenti e dei loro giochi di potere coincida con la caricatura e l’imitazione. (o al più il banalissimo monologo comico).
Gli esempi sono sotto gli occhi di tutti, ma basti citare il Festival di Sanremo: le “scandalose” riproposizioni dei personaggi di Crozza e l’insipido discorso di Bisio ci riportano a uno scenario artistico che si è fossilizzato su stilemi e proposte ormai vecchie, logore e usurate (o in ogni caso abusate all’inverosimile).
Ecco allora arrivare Neripoppins, la proposta televisiva di Neri Marcorè che potrebbe rivelarsi una piacevole sorpresa nell’ambito di questo discorso artistico. La trasmissione della seconda serata di Rai 3, che andrà in onda per sei puntate, insegue il difficile obiettivo di fare della satira politica e di costume senza ricorrere all’immediatezza dei protagonisti della politica. È lo stesso comico a illustrare l’idea alla base del format:
“Vorrei riuscire proprio in questo miracolo: non nominare i politici e fare anche a meno di pronunciare i loro nomi.
Non pretendiamo di dare un’immagine del nostro paese attraverso questa trasmissione ma proponiamo degli scatti fotografici dell’Italia in cui ciascuno di noi potrà forse riconoscere il vicino di casa o il comportamento di un politico ma la scelta di base e la scommessa è proprio quella di non chiamarlo in causa direttamente“.
Compagni di ventura di Marcorè sono Antonio Rezza, Paola Minaccioni e Giovanni Esposito con i quali l’istrione metterà in scena dei cortometraggi in cui verranno messi alla berlina degli italici modi di fare, divenuti ormai una sorta di seconda pelle, che ben riflettono la decadenza della civiltà nostrana.
A questi filmati si aggiunge una parte in studio più canonica durante la quale il conduttore, insieme a degli ospiti a sorpresa, racconterà alcuni fatti di cronaca tramite la poesia, la recitazione, la musica, in una sorta di cronaca minuta della crisi quotidiana.
In attesa di sapere se l’esperimento può dirsi riuscito vi diamo appuntamento alle 22.50.
Foto: Getty Images