Una letterina (ironica e irrispettosa) di una music blogger che è stata tanto buona quest’anno.
Davvero…
Caro Babbo Natale, quest’anno sono stata buona. Anzi, fin troppo. Soprattutto nelle recensioni dei dischi, dato che molti artisti meritavano una stroncatura o l’invito a cambiare mestiere. Per il loro e il nostro bene, s’intende.
Mi sono trattenuta quando hanno devastato le mie orecchie certe ciofeche cosmiche buone soltanto a raddrizzare la mia scrivania traballante; non ho mandato a quel paese chi mi ha proposto progetti di dubbio gusto perchè statelavorandoanchevoi; non mi sono arrabbiata, ma anzi, mi sono fatta quattro grasse risate quando sono stata invitata a cambiare mestiere ‘razza di giornalista tra virgolette buona solo a coltivare (ortaggio a scelta)’ – solo perchè ho osato parlar male del vostro beniamino ciccaciccabu.
Per cui, caro Babbo Natale, credo di meritarmi ampiamente, per la santa pazienza dimostrata in più occasioni, questi regalucci per il 2013:
1. fa’ che i cantanti dei gruppi emergenti/medi imparino a RESPIRARE correttamente e a cadenzare le parole in modo corretto seguendo gli accenti. Magari scrivendo i versi delle canzoni in modo corretto…Perchè solo Max Pezzali può infilare a forza le frasi che non ci stanno in un solo verso.
Voi no.
2. fa’ che i cantanti dei gruppi emergenti/medi che fanno canzoni in inglese vadano a lezione di pronuncia. Non ho mai sentito così tanti orrori come quest’anno. Davvero, è da orticaria.
3. fa’ che i musicisti dei gruppi emergenti/medi diventino un po’ più smart e perdano un po’ più di tempo a sperimentare soprattutto ritmi nuovi. Ormai non conto più i dischi che ‘non partono’ e che si arenano su ritornelli inconsistenti o velleità pseudoartistiche.
AMMETTETE CHE A VOLTE VI SERVE UN PRODUTTORE. E da qui si passa al punto 4…
4. …fa’ che molti diventino un po’ più umili. Che accettino la gavetta (vera) e le critiche costruttive. Le stroncature tanto per (come alcuni casi che ho visto quest’anno) lasciano sempre il tempo che trovano. L’avete capito da voi, non state a perderci tempo.
5. fa’ che le band accettino e richiedano l’aiuto dei professionisti (fonici, videomaker, esperti di social, grafici): investite in qualcuno che può davvero aiutarvi a migliorare, soprattutto a livello qualitativo.
Il punk era tre accordi non sempre fatti bene è vero. Ma i Ramones potevano, voi no.
6. fa’ che le band si aiutino, che si ricreino le care vecchie ‘scene’: basta con le guerricciole e le invidie inutili. Siamo tutti con le pezze al c…., rimbocchiamoci le maniche. E a questo proposito…
7 …fa’ che la gente ricominci ad andare ai concerti delle band emergenti. Che si presti loro la giusta attenzione, se la meritano.
Basta riempire i locali SOLO con le tribute/cover/karaoke (con tutto il rispetto per chi lo fa). In generale…
8. …che cresca un po’ la cultura musicale al di là del nazionalpopolare. Perchè CULTURE SAVES ALL, sempre detto.
9. fa’ che chi parla di musica (e non solo) sul web, e lo fa bene, abbia il giusto riconoscimento in Italia.
10. fa’ che tutti gli iPad che vengono usati ai concerti per fare le foto – quelle belle braccine alzate che rovinano la visuale – CRASHINO tutti assieme in contemporanea mondiale.
Ok, è tutto. Direi che qualcosa sia fattibile, no?
Con stima e rispetto
Ari
(photocredit: quello che farà Babbo Natale quando leggerà questa lettera)