Chi è Nancy Pelosi, la politica e speaker della Camera americana

Evelyn Novello

Nata a Milano nel 1995 e laureata in Comunicazione pubblica e d'impresa. Nel 2016 mi sono avvicinata al mondo del giornalismo e da quel momento non più smesso di scrivere.

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Con 216 voti a favore e 208 contrari, è stata da poco rieletta speaker della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti.

Nancy Pelosi è la leader dei democratici alla Camera dei deputati e uno dei principali rivali di Trump. Per la sua carriera di lungo corso da alcuni è considerata “la politica più potente degli Stati Uniti”.

Chi è Nancy Pelosi

Nancy Patricia D’Alessandro, classe 1940, è cresciuta in una famiglia italo-americana a Baltimora, nel Maryland. La politica è stata sempre parte della sua vita: suo padre era rappresentante del Congresso e poi sindaco della città e poco dopo è diventato primo cittadino uno dei fratelli.

É per merito loro se a 12 anni Nancy prende già parte alle convention democratiche. Poco dopo inizia l’università e lì incontra suo futuro marito Paul Pelosi con cui si trasferisce a San Francisco e da cui ha cinque figli. Sarà però nel 1977 che inizia la carriera politica di Nancy Pelosi a fianco del partito democratico: nel 1987 viene eletta alla Camera, all’epoca è una delle 25 donne (su 450 rappresentanti) a sedere nel Parlamento, e, nel 2002, diventa la prima donna leader dei democratici.

Nel 2006, quando i dem conquistano la maggioranza alle elezioni, Pelosi diventa la prima donna presidente dell’assemblea, o speaker, e manterrà questa carica fino al 2011 e poi di nuovo dal 2019.

Nonostante un’educazione cattolica, Pelosi ha idee liberali e progressiste. É favorevole alla libera scelta in fatto di aborto, sostenitrice della riforma sanitaria di Obama e della legge sul controllo delle armi e impegnata a favore delle tematiche ambientali.

Negli ultimi tempi è stata determinante nel definire e far approvare dalla Camera le misure per contrastare il diffondersi dei contagi da Covid. Pelosi è anche una paladina delle battaglie per i diritti delle donne. In una recente intervista in cui le si chiedeva dei suoi esordi in politica ha parlato della reazione dei colleghi uomini: “”Ma chi le ha detto che può candidarsi?”. Nessuno “me l’aveva detto”. Nessuno mi aveva autorizzato.

Sapevo che non avevo bisogno che qualcuno mi autorizzasse. Ero consapevole della mia forza, del mio potere e delle mie motivazioni”.

Da presidente della Camera, Pelosi è nota in tempi più recenti, agli occhi dell’opinione pubblica, per esser stata una sorta di rivale dell’ormai ex presidente Donald Trump. In merito alle indagini sul Russiagate, Pelosi aveva dichiarato “Seguiremo i fatti ovunque ci dovessero condurre” e i fatti le hanno dato ragione.

A inizio dicembre ha chiesto al Dipartimento di Giustizia che fossero formalizzate le accuse contro Trump riguardo al caso Ucraina (riguardo alle presunte pressioni che avrebbe fatto sul presidente ucraino perché aprisse un’indagine su Joe Biden). Ma Pelosi è stata anche protagonista di scene divenute iconiche come l’applauso sarcastico a Trump al termine del suo discorso sullo stato dell’unione o il plateale strappo della sua copia dell’intervento pronunciato sempre da Trump.

Nonostante Nancy Pelosi non possa contare sull’appoggio di tutti i democratici, da poco è stata rieletta per la quarta volta presidente della Camera con 216 voti a favore e 208 contrari e in un tweet ha scritto: “Sono onorata di essere stata nominata dai miei colleghi come presidente della Camera del 117esimo Congresso. Il nostro lavoro per il popolo continua, anche di fronte a questa crisi nazionale senza precedenti. La nostra priorità continuerà a essere sconfiggere il coronavirus e lo faremo”.

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