Una presenza televisiva che difficilmente mancherà a qualcuno…
Era una decisione che aleggiava nell’aria, sin dall’anno scorso quando l’ultima serata di Miss Italia totalizzò uno share del 25%: un buon numero, se letto in assoluto, ma poco consistente se rapportato ai costi di una manifestazione simile.
L’edizione del 2013 rischia seriamente di non essere trasmessa dalla Rai, che ha avuto l’onore e l’onore di portare in televisione il concorso di bellezza per ben 25 anni, a partire dal 1988.
A confermare il mancato interesse per la diretta delle fasi finali dell’evento annuale è stato lo stesso direttore di Rai 1 Giancarlo Leone, che ha annunciato di non essere intenzionato a rinnovare il contratto scaduto nel 2012 che lega la società radiotelevisiva alla Miren di proprietà di Patrizia Mirigliani, l’attuale organizzatrice di Miss Italia.
Quest’ultima si è detta molto sorpresa per la decisione, in parte per la mancata comunicazione diretta (avvenuta, secondo Leone, tramite il manager Lucio Presta, che proprio nel 2012 aveva fatto da intermediario tra le due società), in parte perché il grande processo di selezione regionale delle partecipanti è già stato messo in moto.
Al momento la soluzione praticabile sembra essere quella di una conciliazione. La Mirigliani infatti si è detta pronta a offrire il suo format gratuitamente, salvo la produzione effettiva, facendosi carico delle spese collaterali, ripartite poi ovviamente attraverso i vari agenti locali che si occupano dell’ospitalità a giornalisti e aspiranti miss. Su questo punto la sua replica è stata molto dura e sferzante, ricordando la presunta perdita economica derivante dal gran diniego della Rai:
“Non accettare questa proposta rifiutando una trasmissione che ha raggiunto sempre degli share altissimi comporterebbe soltanto una perdita di milioni di euro per la rete di Stato con pesanti responsabilità erariali in capo ai suoi dirigenti.
La società Miren resta in attesa di un urgente incontro con il direttore Leone e il direttore generale Gubitosi per definire la situazione al fine di evitare la perdita di centinaia di posti di lavoro nell’indotto e soprattutto un rilevante danno finanziario per l’azienda che è già in forte crisi economica”
La “matrona” della manifestazione si è detta comunque pronta a prendere in considerazioni altre ipotesi. Difficile un interessamento di Mediaset e La7, mentre qualche possibilità parrebbe averla Sky, più disponibile economicamente a sobbarcarsi il costo dell’operazione.
Dal canto nostro non saremmo sfavorevoli alla definitiva sepoltura di un concorso che rappresenta un residuo fastidioso del passato (e specchio del presente) maschilista del Paese. Non ci mancherebbe l’esposizione delle tante ragazze ammassate a mò di quarti di bue su un palco, così come non sembra che Miss Italia abbia mai prodotto talenti notevoli, fatte le dovute eccezione, tanto da farne rimpiangere le potenzialità da talent scout.
Foto: Getty Images