Michael Jackson, pubblicata l’autopsia. Il dottor Murray in tribunale per l’omicidio

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Quasi senza capelli, il corpo ricoperto di cicatrici, tatuaggi e macchie.

Questo era Michael Jackson al momento della sua morte, secondo il referto dell'autopsia reso pubblico nelle scorse ore.

Un documento di circa cinquanta pagine secondo cui il Re del Pop era affetto da vitiligine, un difetto di colorazione della pelle (con chiazze chiare sul petto e sulle braccia). 

Il referto descrive anche il luogo in cui è morta la popstar: quasi una stanza d'ospedale, tra siringhe, cateteri, farmaci di ogni genere e bombole di ossigeno.

Ma erano assenti le apparecchiature elettroniche per verificare l'effetto dei sedativi sull'organismo.

Confermata dunque la morte per overdose di Propofol, un potente sedativo somministrato dal dottor Conrad Murray, che martedì scorso è stato ufficialmente incriminato con l'accusa di omicidio colposo

Il medico si è dichiarato innocente e per il momento non si trova in carcere, ma il giudice ha deciso di interdirlo dalla professione medica fino al termine del processo: «Non desidero che prescriviate sedativi ad altre persone» è la motivazione.

Se il tribunale dovesse dichiararlo colpevole, rischia una condanna fino a quattro anni.

Qui sotto alcune foto di Jackson (clicca sulle immagini per ingrandirle).