Mentana si sfoga e racconta i retroscena di Mediaset

Mentana è avvelenato, di nuovo. Oggi è in uscita il suo primo libro "Passionaccia" (Rizzoli), che ripercorre numerose tappe della sua carriera giornalistica, da quando a 24 anni dirigeva la Giovane Sinistra, a quando successe il "fattaccio": la morte di Eluana. E oggi  "Vanity Fair" gli dedica la copertina e un'intervista dove racconta, per la prima volta, la notte in cui tutto finì. Ma andiamo per punti.

Si parte con la lettera (inedita) che scrisse a Fedele Confalonieri, la notte tra il 21 e il 22 aprile 2008, dopo una cena al Baretto di via Senato, con i vertici di Mediaset e tutti i suoi direttori giornalistici, a una settimana dal trionfo elettorale di Berlusconi.

"E' stato un errore invitarmi", dice Mentana, "Mi sono sentito davvero fuori posto. C'era tutta la prima linea dell'informazione, ma non ho sentito parlare di giornalismo neanche per un minuto. Sembrava una cena di Thanksgiving… Un giorno del ringraziamento elettorale. Tutti attorno a me avevano votato allo stesso modo, e ognuno sapeva che anche gli altri lo avevano fatto. Era scontato, così come il fatto di complimentarsi a vicenda per il contributo dato a questo buon fine… Non mi sento più di casa in un gruppo che sembra un comitato elettorale, dove tutti ormai la pensano allo stesso modo, e del resto sono stati messi al loro posto proprio per questo… Mi aiuti a uscire, presidente! Lo farò in punta di piedi".

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Scritto da Style24.it Unit

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