Massimo Di Cataldo Facebook: violenza su Anna Laura Millacci?

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Tra le immagini anche quelle di un aborto procurato dalle percosse

È una vicenda vergognosa, che riempie di indignazione e di rabbia e che al tempo stesso lascia non poche perplessità, quella che si è svolta ieri nello spazio virtuale di Facebook, ormai vero e proprio simulacro più autentico della vita vera.

Anna Laura Millacci, artista visuale da 13 anni compagna di Massimo Di Cataldo, cantautore romano che ha raggiunto la massima fama negli anni ’90, ha pubblicato sul social network alcuni scatti di violenza domestica.

Le immagini mostrano evidenti tracce di percosse sul viso della donna e il risultato che questi gesti terribili avrebbero avuto, un aborto il cui risultato viene documentato nei minimi dettagli. Un lungo messaggio della Millacci spiega perché abbia deciso di rendere pubblico questo stato di cose dopo tanto tempo:

Queste foto che ho postato sono di venti giorni fa.

Ho pensato a lungo se farlo o meno. Ma credo nella dignità e nel rispetto delle donne. Ci sono donne che ogni giorno subiscono violenze e continuano a perdonare. Io il signor di Cataldo, faccia d’angelo e aspetto da bravo ragazzo, l’ho perdonato tante volte. Anche quando ero incinta mi ha picchiata e Rosalù è un miracolo sia nata. Questa volta le botte me le ha date al punto da farmi abortire il figlio che portavo in grembo.

Io non ho un carattere facile e le liti possono accadere. Ma mai nessun uomo potrà mai più farmi questo a me e alla vita. E spero che questo outing e sputtanamento pubblico sia utile a tutte quelle donne che subiscono uomini che sembrano angeli e poi ci riducono così . Continuando la loro vita sorridenti e divertiti… come se nulla fosse accaduto. Di Cataldo se proprio devi continuare a fare musica…

se hai un po’ di dignità non nominare mai più le donne. Perché le hai sempre e solo menate. Proteggiamo i nostri figli dalla violenza e non facciamoci ingannare dalle canzoni romantiche. E questo lo sa bene pure la tua ex moglie Jorgelina.”

Anna Laura prosegue così la confessione-accusa:

Caro Massimo Di Cataldo non avrei mai voluto arrivare a dire pubblicamente che uomo sei, e a pubblicare queste foto così terribili.

Tu che ci tieni così tanto alla tua faccina angelica… alla tua carriera ormai fatiscente al punto che hai scelto di convivere con due personalità diverse ed opposte peggio di Dottor Jekyll e Mr. Hyde 
Sai… dopo 13 anni di un grande amore ma anche grandi sofferenze ho pensato di farti un regalo. L’ultimo degli infiniti che ti ho fatto in questi anni. Il più prezioso: forse ora prenderai coscienza…

visto che sembri sempre inconsapevole delle tue azioni come farebbe un bimbo di 3 anni. Forse stavolta ti sto aiutando davvero.
Ti regalo la possibilità di fare un Upgrade. Quello di diventare finalmente un Uomo. E non lo faccio per rabbia ma per la nostra piccola Rosalù che ha bisogno di un padre e non di un fratellino piccolo e violento. Buona vita Massimino e buon premio Lunezia. Premieranno il tuo grande onore nei confronti di noi donne tutte.

Il diretto interessato, che si trovava a Carrara per recivere il premio Lunezia ha negato la veridicità delle affermazioni della compagna,attribuendo l’iniziativa alla delusione per la fine della storia:

Solo poco fa ho appreso da facebook cosa sta succedendo e sono sconvolto. Come può una donna, madre di mia figlia, arrivare a tanto, alterando la realtà, solo perché una storia finisce? Farò di tutto per tutelarmi, prima come uomo e poi come artista.

Al Corriere della Sera la Millacci ha spiegato di non essersi accorto di aver reso le fotografie disponibili alla visione pubblica, e che la sua decisione di non denunciare il partner deriva dalla preoccupazione per il futuro della figlia:

Non lo voglio denunciare. È il padre di mia figlia. Non mi sono resa conto che le foto erano visibili a tutti, pensavo che potessero vederle solo i miei contatti. Non mi ha chiamata nessuno, né avvocati, né polizia.

Solo l’ufficio stampa di Massimo chiedendomi di togliere le foto da Facebook. [Di Cataldo] Non l’ho più sentito, mi han detto che è furibondo, sarà contento ora che i giornali parleranno di lui. È già stato violento in passato, due o tre volte. Ma non si rende nemmeno conto di quello che fa. Ecco perché ho messo online quelle foto.”

Premure ormai inutili, dato che la polizia sta attualmente conducendo delle indagini per accertare i fatti.

Le ultime rivelazioni a Tgcom fanno ritenere che i gesti di violenza siano da ricondurre alla gelosia professionale che divideva i due:

In 13 anni insieme mi avrà picchiata quattro, cinque volte, ma non così forte da provocarmi un aborto. Lui ha questo vizio. Nell’ultima lite mi ha dato un sacco di botte, io ero incinta e ho avuto un aborto la mattina stessa che mi ha menato. Non sapevo nemmeno di essere in attesa.

Vorrei responsabilizzarlo, lui deve imparare a fare il padre. E poi volevo che la notizia facesse il giro dei suoi amici: è andato a ‘piangere’ da loro e li ha convinti di essere la vittima. A vederlo carino, un angioletto, tutti sono venuti da me a dirmi ‘poverino, lo hai buttato fuori casa’. Perfino con i miei genitori ha cercato di fingere.

Ultimamente non sopportava il mio successo dopo che ho aperto una mia galleria.

Mi ha detto: ‘In casa di artista ce n’è uno solo’. Voleva che rimanessi in casa, è molto ambizioso, in competizione. Tra poco uscirà il suo nuovo cd e non voglio fargli pubblicità che non merita. La denuncia avrebbe danneggiato mia figlia di due anni. Ho paura che non gliela facciano più vedere, e non voglio che la bambina cresca senza un padre. So che con lei non alzerebbe mai le mani, non è una persona cattiva.

Foto: Facebook