Mara Carfagna e quel nuovo volto acqua e sapone

E così Mara Carfagna ha deciso di parlare dopo le tante illazioni che ci hanno tenuto compagnia in questi mesi. Si deve parlare di illazioni perchè nessuna delle presunte intercettazioni gossipare è mai saltata fuori; sono girate nelle redazioni dei giornali, ma nessuno le ha mai pubblicate. Oppure, questa è un'altra versione, tanti hanno detto di averle avute in mano, di averle lette, ma in realtà si trattava di bugie. Vedete voi a chi credere, tanto poco conta.

Mercoledì sera in tv si è parlato del nulla, si è discusso del niente intorno al niente. La Carfagna pensa di essere diventata ministro per meriti, e nessuno fino a prova contraria può pensare il contrario. La bellezza non può essere una prova in un processo senza pistole fumanti. E' vero, tutti conosciamo il caro Silvio e il suo amore per le donne, il suo apprezzamento nei confronti della Carfagna aveva anche scatenato la povera mogliettina su Repubblica, ma in questo grande pasticcio di sesso e politica non c'è nulla di concreto se non voci e supposizioni.

Che fare quindi? Credere alle parole della Carfagna che parla di maschilismo nella politica? Credere alla Carfagna che condanna una mentalità ottusa? Bè, sarebbe lecito. Il problema di fondo è però quello delle pari opportunità, già, proprio quelle. Dai, pensiamoci un attimo: chi ha mai pensato alla Bonino come ad una donna che si è fatta strada per meriti extra curriculum? Nessuno, e non per il suo aspetto fisico (del tutto normale, oltretutto, può anche piacere). E la Meloni? Che dire? Stesso discorso. Puntare su questo aspetto vorrebbe dire cadere veramente nell'ottusità, io invece non ho mai pensato alla Bonino/Meloni sotto quell'aspetto per un'altra semplice ragione: le sento parlare e mi accorgo che hanno un bagaglio importante alle spalle. Accade lo stesso con la Carfagna? Non credo.

Si è difesa bene a Matrix? Sì, lo ha fatto. Però aveva davanti Mentana. Anzi, ho trovato anche abbastanza imbarazzante la sviolinata rivolta al conduttore. Berlusconi, come ben sapete, ha invitato i suoi a non andare in tv vista la presenza di troppi programmi faziosi. Il veto non è valso per Matrix. Già questo dice tutto.

Sulla diatriba Carfagna-Guzzanti è anche inutile esprimersi. Ho come l'impressione che la povera Guzzanti si stia perdendo mentre cerca una nuova identità. Vorrebbe essere un idolo delle masse ma non ha ancora capito sotto che forma presentarsi al pubblico: a volte è una nuova adepta di Zelig, a volte un Michael Moore senza documentario alle spalle, a volte un Grillo senza folle adoranti, a volte un Travaglio senza cultura giudiziaria, a volte la figlia di papà Guzzanti. Sabina ha sbagliato a rendere verità delle semplici supposizioni.

La Carfagna di mercoledì sera, bella come non mai, ha vinto. Aiutata dall'azienda e da Mentana è riuscita a ripulirsi senza essersi mai sporcata: questo vuol dire che ne è uscita luccicante. Con quel vestitino viola pastello si è conquistata quello che per anni ha cercato: il rispetto. Il rispetto del mondo che conta però, non illudetevi. A nessuno frega nulla se voi continuate a rimanere della vostra idea, l'umore del popolo non conta. Mai. E' un accessorio.

Quella di mercoledì era la sua prova del fuoco da donna della politica: l'ha superata. Non ce ne sbarazzeremo più. Ora è adatta a far politica. 

Scritto da Style24.it Unit

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