Chi era Magnus: vita del fumettista italiano

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Considerato uno dei fumettisti più importanti d’Italia, a Magnus è anche stata dedicata una fiera del fumetto in suo onore presso Castel del Rio.

Scopriamo la sua storia e il suo percorso come artista. 

Chi era Magnus

Roberto Raviola, nome del fumettista italiano noto come Magnus, è nato a Bologna il 31 maggio 1939. Cresce nella città emiliana per poi trasferirsi e diplomarsi all’Accademia di Belle Arti in scenografia e specializzarsi poi in decorazione. Durante l’università realizza alcuni fumetti, lavora come grafico pubblicitario e insegna disegno per poi iniziare a farsi conoscere.

Nel 1964 viene infatti chiamato da Luciano Secchi, in arte Max Bunker, per realizzare insieme alcuni progetti per la casa editrice Corno.

I due realizzano “Kriminal e Satanik” seguiti da “Gesebel, Dennis Cobb – Agente SS018 e Maxmagnus”. Tra i loro personaggi di successo anche Alan Ford che verrà disegnato fino al numero 75, corrispondente all’anno in cui rompe il sodalizio artistico con Bunker.

Chi era Magnus: l’esordio come fumettista

Inizia quindi a lavorare per Edifumetto di Renzo Barbieri cercando di cambiare stile. Si avvicina al genere erotico realizzando opere come “Necron”, una delle sue opere più note, seguita da fumetti che richiamano la linea claire francese definibili come porno splatter.

Nel corso degli anni ottanta Magnus si dedica anche alla serie di fantascienza “Milady nel 3000” che unisce ambientazioni fantascientifiche all’erotismo. Nello stesso periodo si dedica ad uno stile filo-orientale ispirato a romanzi cinesi per realizzare opere come “Le 110 pillole”.

Chi era Magnus: gli ultimi anni

Verso la fine del decennio pubblica “Le femmine incantante”, delle brevi storie ispirate a pre esistenti novelle cinesi sul tema della femminilità.

Nel frattempo l’artista si dedica alla realizzazione di “La valle del terrore” albo di Tex Willer per Sergio Bonelli Editore lavorandoci per ben sette anni. Pochi dopo aver consegnato l’ultima tavola si spegne per un tumore al pancreas che lo accompagna da anni.

La sua morte non ha però cancellato la sua presenza perchè rimane anche oggi uno dei più grandi fumettisti italiani. Nel corso della sua carriera è stato in grado di passare dal fantasy all’erotico ottenendo sempre grande successo.