Chi è Luciana Lamorgese: tutto sul nuovo Ministro dell’Interno

Fabrizia Volponi

Fabrizia Volponi nata ad Ascoli Piceno nel 1985. Laureata in "Scienze Storiche" e in "Scienze Religiose", sono da sempre appassionata di lettura e di scrittura. Divoro libri e li recensisco sul mio Blog Libri: medicina per il cuore e per la mente. Lasciatemi in una libreria, possibilmente piccolina e vintage, e sono la donna più contenta del mondo.

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Luciana Lamorgese è il Ministro dell’Interno e ha avuto il compito di sostituire Matteo Salvini.

Quali sono stati i suoi precedenti incarichi? Cosa sappiamo di lei?

Chi è Luciana Lamorgese

Luciana Lamorgese, classe 1953, è nata a Potenza l’11 settembre. Laureata in giurisprudenza, è sposata e ha due figli. È stata prefetto di Venezia dal 2010 al 2013, con il sindaco democratico Giorgio Orsoni, diventando nel 2011 “soggetto attuatore per l’espletamento di tutte le attività necessarie per l’individuazione, l’allestimento o la realizzazione e la gestione delle strutture di accoglienza nella Regione Veneto”, guidata da Luca Zaia di Lega Nord.

Nel mese di giugno del 2013 è stata chiamata da quello che era il Ministro degli Interni, Angelino Alfano, per sostituire il suo capo di gabinetto Giuseppe Procaccini.

La Lamorgese si è ritrovata a fronteggiare una situazione molto delicata: l’emergenza sbarchi. 42mila nel 2013, 170mila nel 2014, 154mila nel 2015, 181mila nel 2016. Chi l’ha conosciuta in quel periodo l’ha definita “alfaniana di ferro”. È Luciana che ha gestito il piano di incentivi ai comuni che scelgono di accogliere i richiedenti asilo, è sempre lei che ha dato vita alla realizzazione dei primi hotspot di primaria accoglienza e identificazione e, infine, è stata lei a potenziare le commissioni per la valutazioni delle richieste d’asilo.

Il nuovo ministro dell’Interno

La Lamorgese è ritenuta, sia dal M5S che dal PD, un “tecnico” in grado di riportare “normalità” al Ministero dell’Interno. Prefetto di Milano fino al 2018, Luciana, all’inizio del suo mandato nel capoluogo lombardo, ha visto questa città come il luogo ideale dove far emergere le sue doti di mediatrice. In un’intervista dell’8 giugno 2017 ha dichiarato: “Il processo di integrazione è necessario per evitare fenomeni di radicalizzazioni.

L’accoglienza dev’essere equilibrata e sostenibile e se ognuno fa la sua parte non ci sono problemi”. Nonostante abbia idee opposte a quelle della Lega Nord, è riuscita a mantenere con il partito un rapporto cordiale e improntato sul dialogo. Nel mese di novembre 2018 è stata nominata Consigliere di Stato.