Lo sguardo di Satana – Carrie: trailer e trama del remake horror del film di Brian De Palma del 1976

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Tratto dal racconto omonimo di Stephen King (la prima di una lunga serie di trasposizioni cinematografiche dalle alterne fortune), il film Carrie – Lo sguardo di Satana affidato a Brian De Palma viene ricordato come un grande horror in cui l’autore americano, tra split-screen, tagli particolari dell’inquadratura e piani-sequenza, fa sfoggio del suo caratteristico virtuosismo.

È una pellicola, quella del 1976, che anche grazie alla maiuscola prestazione di Sissy Spacek mette in scena la metafora della maturazione sessuale di una ragazzina sviscerata in modo molto crudele e sanguinoso (e per alcuni anche un po’ misogino, tratto condiviso dalla stessa fonte letteraria).

Dopo 37 anni si è dunque deciso di progettare un remake, come è ormai consuetudine per qualsiasi opera di successo – meglio se horror – appartenente a un passato quasi dimenticato.

Ecco allora arrivare anche nelle sale italiane Lo sguardo di Satana – Carrie (notare l’inversione del titolo per differenziare rifacimento e originale), in cui la protagonista ha le sembianze di Chloe Moretz, la lanciatissima protagonista di Kick-Ass, Hugo Cabret e Lasciami entrare, mentre i panni della madre fanatica religiosa, appartenuti a Piper Laurie, sono indossati da Julianne Moore (nominata agli Oscar per The Hours, Lontano dal paradiso, Fine di una storia e Boogie Nights).

A dirigere la rischiosissima operazione di ammodernamento è stata chiamata Kimberly Peirce, regista con una sensibilità spiccata per le storie di questo tipo, dato che è l’autrice di Boys don’t cry. Secondo i produttori, infatti, la scoperta di Carrie dei propri poteri nel contesto di una situazione di abusi scolastici, insicurezze personali e oppressione domestica da parte della madre bigotta è stata riproposta in chiave realistica:

A Kim piace esplorare la condizione di un’outsider.

Racconta in modo emozionale, contestuale e specifico la vicenda di un personaggio che si muove in un ambiente dove non riesce ad inserirsi. Si tratta di un horror psicologico tratto da un romanzo che analizza il modo in cui i teenager si relazionano al proprio ambiente, nella fase di passaggio dall’adolescenza alla giovinezza, e questo è un tema sempre attuale. È la storia del percorso di maturazione di una ragazza“.

Come afferma la stessa cineasta, la nuova Carrie riprende in un certo senso certe caratterizzazioni appartenenti agli X-Men, e la chiave supereroistica è citata, che vivono sulla propria pelle la difficoltà insita nella diversità e il senso di onnipotenza e di esclusione insieme causato dai loro poteri sovrannaturali:

Carrie è una disadattata, un’emarginata che, come la maggior parte di noi, desidera solo essere amata ed accettata.

Quando scopre di possedere un potere speciale, si riempie di speranza rispetto alla sua esistenza e al fatto che potrebbero esserci altri esseri umani come lei. Sono poteri che scopre quando desidera possederli ma anche quando meno se lo aspetta, perché nascono proprio dalle emozioni che non riesce a controllare. È stato bellissimo poter esplorare le origini di questa supereroina“.