L’Italia del bunga bunga e il sogno di diventare una colonia dell’Inghilterra

A poche ore dalla tragedia dei tunisini dispersi in mare, oltre duecento, cosa fa Silvio Berlusconi? Il pagliaccio, del resto l’unica cosa che gli riesca bene, e durante il vertice sull’immigrazione rivela: “Ho fatto registrare il marchio del bunga bunga, così lo posso usare in tutte le Regioni”.

Intanto qualcuno l’ha preso sul serio: Marysthell Polanco – quella col fidanzato narcotrafficante – e altre due frequentatrici delle notti di Arcore annunciano di aver registrato una canzone “Vamonos al bunga bunga“. Il testo, manco a dirlo, è scritto da Berlusconi stesso.

Qualche tempo fa Beppe Grillo, durante i suoi spettacoli, invocava gli altri stati occidentali – Francia, Germania, Inghilterra, Usa, poco importa – a invaderci e trasformarci in colonia. Forse bisognerebbe rispolverare quell’appello e magari metterlo ai voti con un referendum. Se si può scegliere, io preferirei essere un suddito di Sua Maestà Britannica, ma mi accontento di qualunque altra potenza straniera. Tanto peggio di così, l’abbiamo capito, è impossibile.

(In alto: la regina d’Inghilterra, fonte: msn.com)

Scritto da Style24.it Unit

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