Lina Wertmüller è morta: la regista aveva 93 anni

Fabrizia Volponi

Fabrizia Volponi nata ad Ascoli Piceno nel 1985. Laureata in "Scienze Storiche" e in "Scienze Religiose", sono da sempre appassionata di lettura e di scrittura. Divoro libri e li recensisco sul mio Blog Libri: medicina per il cuore e per la mente. Lasciatemi in una libreria, possibilmente piccolina e vintage, e sono la donna più contenta del mondo.

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Lutto nel mondo del cinema: Lina Wertmüller è morta.

A rendere pubblica la triste notizia è stato un amico di famiglia. La regista, una delle firme nostrane più importanti al mondo, aveva 93 anni. 

Lina Wertmüller è morta

Lina Wertmüller è morta all’età di 93 anni. La regista è scomparsa il 9 dicembre del 2021 e la triste notizia è stata resa pubblica da un amico di famiglia. Nell’ottobre 2020, aveva ricevuto il premio Oscar alla carriera e, a distanza di poco più di un anno, il mondo del cinema si trova a piangere la sua morte.

Con il suo taglio di capelli cortissimo, gli occhiali e la sigaretta sempre in mano, Lina è diventata una vera e propria icona mondiale. 

Lina Wertmüller è morta: la camera ardente

Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha fatto sapere via social che la camera ardente verrà allestita presso il Campidoglio. Il primo cittadino della Capitale ha scritto: 

“Con Lina Wertmüller se ne va una leggenda del cinema italiano, una grande regista che ha realizzato film densi di ironia e intelligenza, la prima donna candidata all’Oscar per la miglior regia. Roma le darà l’ultimo saluto allestendo la camera ardente in Campidoglio”. 

Lina ha firmato alcune delle pellicole più celebri del cinema nostrano: da Mimì metallurgico ferito nell’onore a Film d’amore e d’anarchia, passando per Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto.

Lina Wertmüller è morta: una lunga carriera

Classe 1928, Lina nasce il 14 agosto da Federico Wertmüller e di Maria Santamaria-Maurizio. A soli 17 anni si iscrive all’accademia teatrale di Pietro Sharoff e inizia a muovere i primi passi nel mondo della recitazione.

Dal teatro passa alla televisione, diventando autrice di Canzonissima e della serie Il Giornalino di Gianburrasca con protagonista Rita Pavone. Nel 1953 si avvicina al cinema, collaborando con Federico Fellini, mentre nel 1963 arriva il debutto come regista.